Giochi, Baretta (MEF): “Serve normativa unica a livello europeo condivisa da tutti gli Stati membri per limitare la pubblicità del gioco”

dai nostri inviati a Milano – “Per combattere il gioco illegale qualche anno fa lo Stato ha dato vita a diffusione del gioco legale, ma la verità è che questa ricetta ha funzionato fino a un certo punto, oltre a una certa misura è prevalso l’eccesso di offerta con conseguenze sociali. In questo percorso valido per combattere il gioco illegale tramite la presenza del gioco legale, si è finito per esagerare. Il gioco si è radicalizzato nel territorio, il che ha posto il problema di riordinare il settore e riportarlo alla normalità”. E’ quanto ha dichiarato il sottosegretario Pier Paolo Baretta intervenendo alla seduta delle Commissioni Consiliari congiunte Servizi Sociali, Commercio e Antimafia del comune di Milano per presentare la proposta per il riordino settore giochi, che verrà discussa il 7 settembre in Conferenza unificata. “Lo Stato dai giochi ha un incasso medio annuo di circa 10 miliardi, assolutamente rilevante, ma non giustificabile con le esigenze sociali che sono venute crescendo. Ci siamo interrogati su quale fosse la strada prioritaria, la scelta è stata quella di ridurre l’offerta partendo dal presupposto condiviso con Regioni, Enti locali e Comuni che l’eccesso di diffusione era una delle componenti che creava problemi patologici. Ci siamo concentrati sulle slot, che oggi sono 400 mila diffuse in luoghi dedicati ma anche in bar e tabacchi. Il problema – ha proseguito Baretta – però non riguarda solo le slot, ci siamo percio’ mossi su due fronti: ridurre slot sul territorio nazionale, per potarle a 265 mila entro aprile 2018, e un intervento strutturale, dimezzare i punti gioco nei prossimi 3 anni: oggi sono circa 100 mila, li porteremo a 50/55 mila. Alla fine del percorso, chi resterà dovrà avere una certificazione per poter vendere gioco. E’ un’inversione di tendenza significativa che comporta conseguenze di tipo fiscale, ma questa è la linea del Governo per dare una nuova fisionomia del gioco pubblico. Abbiamo costruito un dialogo utile con la Commissione bicamerale Antimafia che ha prodotto una serie di interventi legati all’ innalzamento del sistema dei controlli di polizia locale, interventi di azione preventiva a contrasto del gioco d’azzardo patologico – lo scorso anno sono stati stanziati 50 milioni per processi di cura e prevenzione ma c’è possibilità di incrementare ancor di più questa dotazione – e di intervenire attraverso una tecnologia che permetta di accedere alle nuove slot da remoto, offrendo ad autorità di polizia strumenti di controllo più approfonditi. Relativamente alla distribuzione sul territorio dei punti gioco – ha detto ancora il sottosegretario – dopo una lunga trattativa il Governo ha scelto di rinunciare a decidere e organizzare la loro presenza, lasciando che il singolo territorio faccia una sua programmazione, evitando tuttavia che si creino zone in cui vi sia una concentrazione di gioco e altre in cui è assente. Giovedì è in programma la Conferenza Unificata, speriamo che si concluda con un’intesa per dare vita al decreto applicativo. In seguito sarà necessario pensare a ulteriori interventi per limitare la pubblicità, aprendo una discussione a livello europeo su una normativa unica condivisa da tutti gli Stati membri, come nel caso del tabacco”. cr/AGIMEG