Enada Rimini, Garrisi (Stanley): “Sistema concessorio italiano da conservare e preservare ma attraverso l’unità di noi concessionari. Pronti ad entrare ma non attraverso un condono”

dai nostri inviati a Rimini – “Abbiamo raggiunto un importante accordo con l’Agenzia delle entrate e ci apprestiamo a entrare nel sistema concessorio italiano. Stanley infatti non è contro il sistema concessorio, che riteniamo essere stato un grande successo e che produce importanti ricavi per l’Erario. Noi aspiriamo a entrare nel sistema concessorio con la gara delle scommesse sportive prevista dalla Legge di Stabilità per il prossimo mese di settembre. Se la gara non ci sarà mi auguro che venga istituito un tavolo di lavoro per non far perdere allo Stato italiano la possibilità di annoverare tra le file dei concessionari autorizzati anche un soggetto importante come Stanley”. E’ quanto ha dichiarato Giovanni Garrisi, Group Chief Executive di Stanley, nel corso di una conferenza stampa nel corso di Enada Rimini. “Vogliamo preservare e proteggere il sistema concessorio, anche perché il benessere del settore è dovuto agli investimenti degli operatori. Siamo contrari a una gara che rinnovi tutto il sistema, che invece deve essere protetto e preservato, adeguato a regole europee, senza ingressi indiscriminati di operatori. In questo momento – ha proseguito Garrisi – lo Stato italiano sta riconsiderando il settore del gioco, soprattutto per quanto riguarda gli apparecchi da intrattenimento, ma la Stabilità 2017 prevede la gara scommesse entro il 30 settembre 2018 e non  vedo perché Stanley debba essere lasciata fuori dal sistema concessorio. Siamo disposti a pagare da subito anche l’imposta unica, purché non sia una sanzione. Il primo passo dovrà essere il riconoscimento di Stanley come operatore di mercato, seguito dal collegamento al totalizzatore nazionale e dal pagamento dell’imposta unica. Ritengo che oggi l’interesse di ADM e dei concessionari sia che la gara si faccia e che Stanley non venga esclusa. Se verrà fatta una gara, apriremo una sede operativa in Italia. Abbiamo una grande fiducia nella giustizia italiana, se perderemo pagheremo l’imposta unica, altrimenti no, anche se ritengo auspicabile una soluzione negoziabile. Voglio tuttavia che sia chiaro che non accetteremo alcun condono. Dimostreremo in Tribunale che quella tassa non era dovuta, in quanto una sanzione per impedire ai ctd di lavorare con noi. Tra l’altro la legge in questo caso è confessoria, in quanto dice  che si vuole scoraggiare i ctd a operare con Stanley, e questa è una discriminazione”. Il Chief Executive di Stanley si rivolge anche ai concessionari affermando che “se fossero qui resterebbero stupiti nel sentir dire da noi che il sistema concessorio va tutelato e difeso. Per questo motivo nei prossimi giorni li richiamerò all’unità attraverso una lettera che invierò loro”. Allo stesso tempo, si è parlato dei ricorsi sulle concessioni di Lotto e GrattaeVinci a Lottomatica. “Sul Lotto – ha precisato l’avvocato Fabio Ferraro – la controversia è se l’affidamento a Lottomatica sia legittimo o meno, si tratterebbe di mantenere un sistema monoproviding che di fatto esclude la concorrenza, mentre sul GrattaeVinci la causa sull’affidamento, impugnato da noi e da Sisal, pende davanti al giudice amministrativo, ma la situazione è più complessa in quanto non c’è stata alcuna gara, bensì si è deciso di rinnovare per 9 anni la concessione. Il contenzioso a nostro giudizio seguirà il percorso di quello del Lotto, fino alla Corte di Giustizia europea”.
Sull’imposta unica, l’avvocato Daniela Agnello ha ribadito che “il contenzioso è molto forte, in quanto l’imposta è legittimamente incostituzionale e in contrasto con il diritto UE. La Stabilità 2016 ha stabilito che l’imposta unica si calcola sulla differenza fra le somme giocate e le vincite del bookmaker, ma è dovuta anche dal ctd per un importo pari al triplo della raccolta media provinciale, una discriminazione quest’ultima che riguarda solamente Stanley”. cr/AGIMEG