Corrado Luca Bianca (Resp. Area Gioco Confesercenti) ad Agimeg: “Con Confindustria e Confcommercio lavoreremo, tra le altre cose, su informazione e formazione per ricostruire la giusta reputazione del settore”

Riforma dell’intero settore, distinzione tra gioco legale e quello illegale, formazione del personale e degli esercenti per contrastare fenomeni di gioco patologico. Sono questi gli obiettivi alla base dell’alleanza sottoscritta a metà dicembre tra Confindustria, Confesercenti e Confcommercio. Tra i principi fondanti dell’alleanza, la richiesta di una stabilità normativa e fiscale, che costituisca un chiaro quadro nazionale di riferimento che possa anche presentare gradi di flessibilità e adattabilità nei singoli territori, ma con principi omogenei su tutto il territorio nazionale in tema di distanze e definizione di punti sensibili e orari, un maggior controllo, prevenzione e contrasto dei fenomeni patologici e la promozione di una maggiore conoscenza e reputazione del settore. Agimeg ne ha parlato con Corrado Luca Bianca, Responsabile Area Gioco Confesercenti, in un’intervista esclusiva.

Come procede l’alleanza sottoscritta il mese scorso? Vi siete già attivati per calendarizzare audizioni congiunte presso le Commissioni parlamentari per promuovere incontri con il Governo sul tema? Sono già stati fissati incontri con gli enti locali o i sindacati dei lavoratori?

L’accordo preso con le altre rappresentanze ha ambizioni importanti e tematiche urgenti da affrontare. Ci siamo già attivati per predisporre un calendario di lavori condiviso e per avviare contatti sia con il Governo centrale sia con le amministrazioni territoriali. Il confronto con le amministrazioni territoriali sarà un tema molto delicato: molte Regioni e Comuni hanno introdotto norme territoriali, spesso in contrasto con le norme nazionali, che stanno portando al collasso il mercato dei giochi.

Quanto impatteranno sul settore del gioco le misure inserite in Legge di Bilancio per l’anno in corso? Quanto è fondamentale la coerenza e la stabilità normativa e fiscale in un settore che rappresenta una delle prime industrie del Paese e dà occupazione a centinaia di migliaia di persone?

Le misure inserite in Legge di bilancio rispecchiano l’approccio adottato verso il settore nell’ultimo decennio. Possono riassumersi in un ennesimo aumento di tassazione sul gioco e un’ulteriore riduzione della quota di vincita a discapito dei giocatori. Avranno conseguenze negative importanti. Purtroppo, il mercato del gioco, ormai da un decennio, non ha più stabilità normativa e fiscale. Siamo purtroppo abituati a vedere situazioni commerciali economicamente non sostenibili. La frequenza con cui avvengono cambi normativi e fiscali hanno reso praticamente impossibile organizzare l’attività commerciale e industriale del settore.

Cosa farete per elevare la reputazione del settore, spesso attaccato in modo strumentale, e in che modo pensate di diffondere una corretta conoscenza del comparto?

A nostro avviso le due strade da percorrere sono informazione e formazione. Da un lato dobbiamo informare correttamente il pubblico, dall’altro formare gli esercenti perché abbiano il giusto approccio verso le tematiche del gioco, anche quello problematico.

Come pensate si possa assicurare un’equilibrata distribuzione sul territorio del gioco (evitando aree ad alta concentrazione ed altre in cui il gioco è assente) in un contesto di leggi regionali in cui il proibizionismo la fa da padrone?

Evitare contesti di elevata concentrazione di gioco in un territorio (spesso la periferia) e situazioni dove il giocatore non trova offerta di gioco legale è indispensabile. Le varie normative regionali e territoriali che hanno introdotto limiti al gioco legati ai cosiddetti “distanziometri” devono essere riequilibrate e armonizzate tra loro.

In che modo la categoria degli esercenti può dare il proprio contributo nella lotta alla ludopatia?

Le imprese di vicinato offrono un contesto di gioco maggiormente integrato con il tessuto sociale: tutto il contrario del gioco online, che stimola comportamenti compulsivi. Sostenuti da un’adeguata formazione, i negozianti – che hanno un forte legame con gli abitanti del territorio – possono diventare un ausilio importante per una corretta gestione del gioco. cr/AGIMEG