“E’ stata un’audizione molto costruttiva. I consiglieri hanno ascoltato i nostri dubbi e soprattutto le criticità relative all’applicazione delle distanze minime, come è stato evidenziato anche dallo stesso Istituto Superiore della Sanità”. Così il Presidente Nazionale STS, Giorgio Pastorino, spiega ad Agimeg come è andata l’audizione presso la Sesta Commissione Consiliare della Regione Sardegna, al lavoro sul progetto di un testo unificato sulle “Disposizioni in materia di disturbo da gioco d’azzardo”.
“C’è finalmente una diffusa lucidità e la volontà di comprendere che il distanziometro non è la soluzione migliore per contrastare la ludopatia – ha detto -. Credo che i consiglieri abbiano preso in considerazione le nostre proposte alternative: corsi di formazione per offrire un personale preparato, awp bene in vista e introduzione della tessera sanitaria. Siamo pronti a un percorso che porti anche a limiti delle giocate e ad un meccanismo di autoesclusione, perché crediamo che possano rappresentare una soluzione lucida per venire in aiuto a quelle persone che hanno un problema con il gioco, mentre è ormai evidente che il distanziometro e i limiti orari per le sale non hanno portato ad una soluzione dal punto di vista sanitario”.
Sembra poi che c’è una maggiore presa di coscienza a livello politico che certi strumenti non portino a un percorso fertile.
“Se ne sono accorti in molti – ha detto Pastorino -. Il distanziometro è stato adottato in principio da Bolzano e dalla Liguria solo perché gli enti locali non avevano strumenti alternativi su una materia che non era di loro competenza. Poi altre Regioni si sono mosse in tal senso, anche se mi chiedo se lo hanno fatto per tutela della salute o per questioni ideologiche e politiche. E’ stata valutata veramente l’efficacia di certe normative? Nel 2018 però molte regioni, compreso la Puglia con il recente voto sulla proroga, hanno mostrato un approccio diverso ed evidentemente hanno compreso che il distanziometro porta più danni che altro: anzi, crea disoccupazione e lascia il gioco in mano all’illegalità. Credo siano stati decisivi anche gli interventi delle forze dell’ordine che sanno bene, vivendo quotidianamente il problema, quanto sia pericoloso eliminare il gioco legale da un territorio”. lp/AGIMEG