“Data l’intensità dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla nostra economia, Confindustria prevede un calo del PIL del 10% nel primo semestre 2020″. E’ quanto ha detto Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria, in audizione presso le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto n. 23 del 2020, recante misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese. “La soluzione scelta dal Governo nell’ultimo decreto determinerà un impatto sulle imprese accentuato dal termine di durata di restituzione dei prestiti, di 6 anni più 2 di preammortamento. La nostra proposta è di allungare i tempi di restituzione fino a 30 anni, in modo che il sovradebito delle imprese possa essere restituito in un tempo congruo, senza creare squilibri patrimoniali. In merito al fondo di garanzia per le PMI – ha proseguito Panucci – serve un’adeguata dotazione finanziaria, oggi ancora limitata per vincoli di finanza pubblica. Per poter operare in modo adeguato, il fabbisogno di rifinanziamento del fondo di garanzia dovrebbe essere pari ad almeno 5 miliardi di euro, in modo da potenziare le misure a sostegno della liquidità delle imprese. Sarebbe necessario inoltre allungare i termini di sospensione di versamenti tributari e contributivi e rafforzare la rateizzazione dei debiti fiscali delle imprese, prevedendo il riconoscimento automatico di grave difficoltà dovuta all’emergenza sanitaria, concedendo questo beneficio alle imprese che abbiano registrato un calo di almeno il 20% del fatturato”, ha concluso il DG di Confindustria. cr/AGIMEG