“Nei giorni scorsi, in concomitanza con l’operazione “Verbero”, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri di Palermo e del Servizio Centrale Investigazioni sulla Criminalità Organizzata delle Fiamme Gialle di Roma, ha sequestrato in via d’urgenza beni riconducibili a persone ritenute contigue alle famiglie mafiose di “Pagliarelli, Corso Calatafimi e Villaggio Santa Rosalia”. I sequestri, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia e già convalidati dal GIP del Tribunale di Palermo, hanno riguardato beni per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. In particolare – si legge in una nota ufficiale della Guardia di Finanza – a Vincenzo Giudice sono stati sequestrati due autoveicoli intestati al fratello. A Salvatore Sansone sono stati sottratti un centro scommesse nel centro di Carini, formalmente intestato ad un altro soggetto, un’altra sala giochi a Palermo intestata al fratello, una moto ed un autoveicolo intestati ai familiari. Le investigazioni hanno dimostrato come gli indagati facessero ricorso a meri “prestanome” o ad alcuni familiari, cui sono stati intestati fittiziamente beni o attività commerciali, gestiti con precisi ordini e direttive ma senza mai figurare direttamente. Tuttavia, i successivi approfondimenti hanno evidenziato una netta sproporzione tra il tenore di vita dei falsi intestatari ed i loro redditi ufficiali”, conclude la nota. lp/AGIMEG