“Negli ultimi anni il settore ha registrato una crescita, colmando il gap che si era formato negli anni del Covid. Negli ultimi 15 anni la crescita del settore dei giochi è passata da 35 miliardi del 2006 a 136 miliardi del 2022 ed è pari al 6% del Pil nazionale. Questo trend positivo si ritrova in tutta Europa. In particolare, l’aumento della raccolta è attribuibile al ritorno al gioco fisico, che si conferma di grande impatto nel mercato italiano. E’ necessario ragionare in futuro sulla distribuzione fisica e sul ruolo che questi luoghi possono ricoprire”.
E’ quanto ha dichiarato Thomas Osborn, Direttore Area Salute I-Com, durante il seminario “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e powered by IGT.
“Fino a qualche anno fa, l’Italia era indietro rispetto ad altre paesi nel gioco online. Ma, il settore ha poi registrato una crescita costante. Oggi, anche se il gioco online rimane ancora l’elemento più forte, c’è un crescita maggiore nel settore fisico. La maggior parte dei ricavi deriva dai giochi di carte o di sorte a quota fissa. Tuttavia, i giochi più scelti sono quelli a base sportiva”, ha sottolineato.
“La raccolta media pro capite nazionale annua per il gioco online supera i 1.700 euro. Tuttavia, tale dato presenta una forte disomogeneità: si gioca principalmente al sud. Il maggior numero di conti gioco online aperti nel corso del 2022 si registra negli utenti tra i 18 e i 24 anni, mentre il maggior numero di conti attivi è riconducibile ad età compresa tra i 25 e i 34 anni. Si stima che il comparto online rappresenti almeno il 75% del mercato complessivo del gioco illegale registrando circa 20 miliardi di ricavi sommersi. Nel 2022, ADM ha inibito l’accesso a 9.685 siti di gioco illegali”, ha aggiunto.
“Si parla da anni di un riordino normativo, fiscale e territoriale. In assenza di norme nazionale, Regioni e Comuni hanno avviato regolamenti comunali e leggi regionali che hanno creato una grande variabilità sul territorio. La grande novità è il Decreto sul riordino del gioco pubblico, che si focalizza sul ramo online. Vengono inserite novità di assoluto rilievo, come i 7 milioni di contributo una tantum, il versamento annuo del 3% dei ricavi netti e il contributo annuale pari allo 0,2% dei ricavi netti per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. E’ prevista una base d’asta di un miliardo per il Lotto e un albo per i PVR con pagamento annuale di 100 euro di iscrizione. La Conferenza delle Regioni ha proposto una compartecipazione e dialogo anche riguardo il riordino del gioco fisico. E’ un lavoro iniziato e non concluso, ci sono step da completare. Resta da completare il discorso della distribuzione sul territorio, uniformando le regole”, ha concluso. cdn/AGIMEG