Operazione Showdown: truccava le partite di poker con la Pina, Cassazione conferma i domiciliari a titolare bisca

La Cassazione conferma gli arresti domiciliari per uno dei soggetti coinvolti nell’operazione Showdown che aveva svelato l’esistenza di una bisca clandestina – in cui si svolgevano partite di poker truccate – a Gela, in provincia di Caltanissetta. L’uomo, sottolinea la Cassazione, è anche gravemente indiziato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Le indagini hanno evidenziato che i gestori della bisca – le persone finite sotto inchiesta erano sette – utilizzavano un sofisticato marchingegno, ribattezzato “PINA”, che era in grado di “predire” l’esito delle partite di poker. In sostanza, all’interno di un portafiches era nascosto un lettore a infrarossi che leggeva dei codici impressi sulle carte. In questo modo era possibile capire chi avesse il punteggio più alto, i gestori della bisca utilizzavano lo stratagemma soprattutto per ripulire giocatori facoltosi. La Cassazione ricorda anche che i gestori hanno ripetutamente truffato una persona affetta da ludopatia, approfittando della ” sicura condizione di debolezza e vulnerabilità della vittima”. lp/AGIMEG