L’operazione del Ros e del Comando Provincia di Reggio Calabria che ha portato all’arresto, questa mattina, di 54 persone indagate, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi, intestazione fittizia di beni ed altri reati, ha portato alla luce anche le complessive attività di reinvestimento della cosca Molè, tanto nella gestione di diversi esercizi pubblici e sale da gioco tra Calabria e Lazio, nell’ambito della quale riuscivano – tra l’altro – ad acquisire una posizione importante nel delicato settore delle slot machines, imponendo l’installazione di decine di slot. Il lucroso business delle sale giochi e, segnatamente, delle slot machines, vedeva infatti una sostanziale joint venture di più imprese, grazie all’operato del binomio Galluccio/Mazzitelli che riusciva ad amministrare decine di slot, installate nell’ambito di numerosi esercizi pubblici siti tra le province di Roma e Latina. La perizia evidenziata da Giuseppe Galluccio veniva acclarata anche dalle modalità di controllo dei vari esercizi, resa più agevole dallo sfruttamento delle telecamere ivi installate e che seguiva direttamente dalla propria abitazione. Potevano distinguersi a pieno i 3 livelli “gestionali” (gestore del locale/Galluccio – Mazzitelli – Molè) che riportavano il complesso degli interessi alla criminalità organizzata e, segnatamente, ai Molè. Congiuntamente all’ordinanza di custodia cautelare è stato emesso decreto di sequestro preventivo di alcune società riconducibili all’ associazione mafiosa. lp/AGIMEG