Operazione Jonny, Cassazione conferma sequestro preventivo a uno degli imputati

La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione conferma il sequestro preventivo di una serie di beni, disposto nei confronti di uno dei soggetti – che risponde delle accuse di intestazione fittizia di immobili e di riciclaggio di denaro presumibilmente di provenienza illecita – coinvolti nell’inchiesta Jonny. La maxi-operazione – condotta nel maggio dello scorso anno – partiva dalle infiltrazioni del clan Arena nel CARA di Isola Capo Rizzuto. Coinvolte inoltre anche altre società attive nel settore del gioco “Le indagini avevano dimostrato che il sodalizio facente capo agli Arena aveva acquisito una posizione dominante nel settore delle scommesse on line e del noleggio degli apparecchi per il gioco on line, mediante accordi con altre fazioni di criminalità organizzata: la cosca Arena agiva attraverso la Kroton Games” ricorda adesso la Cassazione. La Suprema Corte sottolinea anche che il Tribunale del Riesame, nell’ordinanza con cui conferma il sequestro preventivo, “dà atto che il complesso delle indagini aveva dimostrato che la società Kroton Games era lo strumento attraverso cui la cosca Arena perseguiva i suoi scopi illeciti nel settore del gaming, gestendo l’attività con metodi mafiosi, mediante accordi e alleanze con altre fazioni di criminalità organizzata e alterazione dell’equilibrio del libero mercato”. E le modalità con cui operava la società, insieme a altri fattori come “la consegna di ingenti somme di denaro all’imputato da parte dei parenti, la donazione di due immobili da parte dell’imputato alla moglie e il mancato rispetto della normativa antiriciclaggio erano elementi indicativi della provenienza illecita del denaro”. lp/AGIMEG