Cassazione conferma arresti domiciliari per uno degli indagati dell’Operazione ‘Apate’: “Pericolo di reiterazione criminosa”

“A differenza di quanto dedotto dalla difesa, il Tribunale del riesame ha ben spiegato che sussisteva il pericolo di reiterazione criminosa da parte del ricorrente per il ruolo svolto nel sodalizio come fiduciario del capo e per i precedenti penali per commercio di stupefacenti e per esercizio del gioco d’azzardo, nonché per associazione finalizzata alle truffe e al gioco d’azzardo”.

Con questa motivazione la Corte di Cassazione ha confermato gli arresti domiciliari per uno degli indagati dell’operazione Apate, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, che lo scorso mese di maggio ha disarticolato una vasta rete illegale finalizzata alla raccolta del gioco d’azzardo e delle scommesse online, con numerose misure di custodia cautelare in tutta la Sicilia nei confronti di 65 persone, unitamente al sequestro di 38 agenzie di scommesse.
Nel caso specifico il ricorrente “svolgeva anche le funzioni di autista e di fiduciario, interagendo con gli altri sodali e riscuotendo i proventi delle giocate e scommesse presso le varie agenzie”.

“Pertanto, alla luce delle plurime e rilevanti attività illecite” del ricorrente, “il Tribunale del riesame ha ritenuto necessario contenerne la libertà di movimento per evitare il contatto con altri soggetti, ciò che non potrebbe essere assicurato dall’applicazione di misure non custodiali. La tesi difensiva della nullità dell’ordinanza impugnata, perché avrebbe sostituito l’inesistente motivazione del GIP, è priva di riscontro”, affermano i Supremi giudici. “Sulla base delle considerazioni che precedono, la Corte ritiene pertanto che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile”. cr/AGIMEG