Il segmento dell’online è al centro di un dibattito politico che sta creando forti preoccupazioni tra gli operatori. “Tra le voci che stanno circolando in questo periodo c’è anche quella che parla, in tema di ricerca di nuove risorse erariali, di un innalzamento della tassazione dell’online al 40%. Si tratta di un’idea assolutamente fuori tempo e fuori logica – spiega ad Agimeg Marco Trucco vice presidente dell’associazione Logico che rappresenta i più importanti operatori dell’online puro – come dimostrano i dati di altri paesi europei. Negli Stati dove c’è una regolamentazione equilibrata e quindi una maggiore competitività degli operatori, il gioco illegale trovo pochissimo spazio. Ad esempio in Gran Bretagna, dove la tassazione è del 15%, l’impatto del gioco legale tocca il 95%. In Francia ed in Portogallo dove invece la tassazione supera il 40%, il peso del gioco legale è appena del 50%. In Italia siamo al 20% per quanto riguarda poker e casinò ed al 22% per le scommesse online. Sono valori equilibrati e che consentono, come dimostrano i dati riportati, una massimizzazione del gettito erariale e danno maggiore peso al gioco legale. Se si supera il 20%, gli operatori per sopravvivere dovrebbe abbassare le quote per le scommesse, eliminare ogni tipo di promozione ed altri interventi che allontanerebbero il giocatori, dirottandolo sull’illegale. Insomma un aumento della tassazione darebbe nuova linfa al gioco clandestino, con una conseguente perdita di entrate erariali e quindi ottenendo l’effetto opposto”. E Trucco è anche intervenuto sulla questione che vede il mondo dell’intrattenimento (newslot e videolottery) additare l’online come il mercato su cui intervenire per combattere ludopatie e cercare risorse. “A parte il fatto che cercare di spalmare le tasse, che il Governo prevedeva per le newslot, sull’online è una operazione sbagliata tecnicamente vista la differenza del peso dei due mercati (l’online incide sul mercato del gioco italiano per il 5% contro il circa 50% dell’intrattenimento), c’è da considerare anche il tema sociale. Nell’online ci sono tanti strumenti di prevenzione e controllo sul gioco problematico o quello dei minori. Si va ad esempio dall’autolimitazione al riconoscimento obbligatorio di chi gioca, prerogative del settore dell’online ed assolutamente assenti nell’offline. Inoltre gli ultimi studi hanno dimostrato come un utente online spenda giornalmente, per tentare la fortuna, una media di 2,5 euro, contro i 25 euro spesi dai giocatori delle newslot e delle vlt. Un rapporto di 1 a 10 che la dice lunga – conclude il vice presidente di Logico – su quale segmento sia più a rischio per generare comportamenti problematici tra i giocatori”. es/AGIMEG