Online, CGE: oggi le conclusioni dell’Avvocato Generale sul ricorso contro il point of consumption inglese

L’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea Maciej Szpunar presenterà oggi le proprie conclusioni sulla causa sul point of consumption, il regime fiscale adottato dalla Gran Bretagna nel 2014 per fare in modo che tutti gli operatori di gioco online attivi sul proprio territorio pagassero le tasse nel Regno Unito. In sostanza, fino a quel momento, gli operatori di altri Paesi non  avevano corrisposto alcun prelievo alla Corona, e si limitavano a versare  il dovuto nello Stato di appartenenza. Nel 2014 è entrata in vigore la “remote gaming duty”: in sostanza si applica il principio in base al quale le tasse vanno pagate dove la scommessa viene piazzata, quindi dove risiede il giocatore e non più dove ha sede l’operatore. La  Gibraltar Betting and Gaming Association – l’associazione che rappresenta le compagnie di gioco di Gibilterra – ha intentato un ricorso di fronte alla High Court of England and Wales, sostenendo che la tassa è contraria al principio di libera prestazione dei servizi. Il giudice inglese ha sollevato una serie di questioni pregiudiziali di fronte alla Corte di Giustizia Europea chiedendo, in particolare, se misure nazionali di imposizione che presentano caratteristiche quali quelle presenti nel nuovo regime fiscale costituiscano una restrizione alla libera prestazione dei servizi. Ma la CGE dovrà anche chiarire quale sia lo status di Gibilterra. La Rocca e il Regno Unito infatti potrebbero essere considerati come un unico stato membro (di conseguenza la libera prestazione di servizi non troverebbe applicazione, se non nei limiti in cui esso possa essere applicato ad una misura interna) oppure Gibilterra potrebbe avere lo status costituzionale di territorio separato dal Regno Unito all’interno dell’Unione europea (di conseguenza i rapporti tra i due Paesi verrebbero trattati al pari degli scambi tra Paesi membri). O, ancora, Gibilterra potrebbe essere trattata come un paese o un territorio terzo (con la conseguenza che il diritto dell’Unione si applicherebbe solo con riferimento agli scambi tra i due, in circostanze in cui il diritto dell’Unione ha effetto tra uno Stato membro e uno Stato non membro), o infine i rapporti costituzionali tra Gibilterra e il Regno Unito potrebbero essere regolati in altro modo. rg/AGIMEG