All’indomani dell’annuncio di Giuseppe Conte delle nuove misure contenute nel DPCM che andrà in vigore dal prossimo 4 maggio, arrivano le prime critiche alle disposizioni. “Si sarebbe potuto graduare le aperture regione per regione tenendo conto del quadro epidemiologico”, ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. “Ancora non si è entrati nel merito di alcuni problemi che secondo me sono assolutamente fondamentali, come per esempio l’obbligatorietà o meno dell’uso delle mascherine, come faranno i genitori a tenere casa i riparo bambini se entrambi lavorano, essendo chiusi tutti gli asili nido e le scuole e anche presumibilmente i centri estivi”, ha detto invece il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “Ci aspettavamo onestamente un’operazione più coraggiosa: si poteva, si doveva osare di più”, ha replicato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di Iv Teresa Bellanova. “Che fine ha fatto il Piano Colao per le riaperture? Il Governo l’ha ignorato? Settimane di riunioni della task force ma nessuna soluzione applicata per luoghi di culto, bar e ristoranti, asili e centri estivi, seconde case, negozi. A rischio i diritti e la sopravvivenza economica”, ha sottolineato il deputato di Iv Michele Anzaldi. cdn/AGIMEG