Verso il nuovo DPCM, le richieste delle Regioni al Premier Draghi

Il nuovo DPCM dovrebbe essere firmato oggi, dopo un’altra riunione che il presidente del Consiglio Draghi farà con la cabina di regia e dopo aver valutato le richieste che hanno inviato le Regioni. Nella lettera inviata dalle Regioni, infatti, sono state poste diverse richieste, tra le quali: lezioni individuali in palestre e piscine siano consentite; che le chiusure prefestive e festive non riguardino quelle strutture che presentino ingressi direttamente accessibili da parcheggi esterni; consentire dalle ore 11.00 fino a chiusura l’attività di somministrazione di alimenti e bevande esclusivamente con consumazione da seduti sia all’interno che all’esterno dei locali; prevedere l’apertura dei servizi alla persona in zona rossa; autorizzare esplicitamente gli alberghi a servire i pasti ai propri clienti anche nelle zone arancioni e rosse; nessuna limitazione agli allenamenti dei maestri di sci; prolungamento dell’orario di apertura fino alle ore 21:30 dei servizi di ristorazione e che per alcune categorie l’asporto dovrebbe essere consentito fino alle ore 21.30; per le cerimonie definire criteri che consentano ad ogni singola regione, in base alla situazione pandemica, di fissare regole e protocolli di sicurezza per permetterne la realizzazione; in molti Comuni di piccole dimensioni i mercati e le fiere a carattere mensile devono essere considerate un servizio essenziale; non vietare le fiere all’aperto; permettere nei centri commerciali alle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole e delle librerie di rimanere aperte anche nei giorni festivi e prefestivi; prevedere che si svolgano in presenza i corsi di formazione individuali o quelli che necessitano di attività di laboratorio; prevedere l’apertura dei servizi di ristorazione fino alle ore 22.00; ampliare le tipologie di attività che possono restare aperte nei centri commerciali nei fine settimana; prevedere per le Regioni la possibilità di adottare misure relative alla chiusura delle scuole e dei servizi per l’infanzia e delle scuole primarie e secondarie di primo grado; inserire la Dad anche in zona arancione, prevedendo una stretta in quelle regioni dove si presentano 250 casi positivi a settimana ogni centomila abitanti e nelle zona arancioni la chiusura di centri commerciali e negozi. cdn/AGIMEG