“Davanti a scelte così delicate e cruciali, non si può dire ‘si fa così perché si deve fare’. Non è negoziabile il diritto-dovere, puntualmente derubricato, di disporre di dati scientifici su cui orientare la responsabilità delle scelte. E i commercianti che hanno fatto sforzi e investimenti per mettersi in regola e rispettare le norme non devono sentirsi traditi”. Teresa Bellanova ribadisce la richiesta di Italia Viva di rivedere gran parte del Dpcm appena varato. In un’intervista alla Stampa, la ministra dell’Agricoltura nega di voler ”soffiare sul fuoco, tantomeno abbiamo i piedi in due scarpe. Ripeto quanto abbiamo sempre detto, inascoltati. Sabato ho ribadito, per tutta la giornata, che la chiusura dei ristoranti alle 18 fosse sbagliata, come peraltro indicavano le Regioni, e così quella di palestre, cinema, teatri. Lo stesso Cts, per voce del Ministro della Sanità che ha letto parte di un verbale, aveva avanzato dubbi sull’utilità della chiusura anticipata, segnalando il rischio che si potessero incentivare convivialità domestiche ben oltre i conviventi”, ha concluso. cdn/AGIMEG