“Quali sono le strategie per il riordino complessivo del settore del gioco che il Ministro intende attuare?”. E’ questo l’interrogativo rivolto dal deputato Novelli (FI) al Ministro dell’economia e delle finanze premettendo che: “l’articolo 7, comma 10, del decretolegge 13 settembre 2012, n. 158, convertito dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, ha demandato all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in sede attuativa, tenuto conto dei molteplici interessi di settore, il compito: (a) di provvedere alla pianificazione di forme di progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco praticato mediante gli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a), del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza; (b) di svolgere detta pianificazione, sulla base di criteri – anche relativi alle distanze da istituti di istruzione primaria e secondaria, da strutture sanitarie e ospedaliere, da luoghi di culto, da centri socio-ricreativi e sportivi – da definire con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa sancita in sede di Conferenza unificata (Stato-città ed autonomie locali e Statoregioni), di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 e successive modificazioni e integrazioni; l’articolo 1, comma 936, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, ha previsto che: « Entro il 30 aprile 2016, in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono definite le caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età. Le intese raggiunte in sede di Conferenza unificata sono recepite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti »; l’articolo 9, comma 6-bis del decretolegge n. 87 del 2018 (cosiddetto decreto dignità convertito, con modificazioni dalla legge n. 96 del 2018 ha previsto: « Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Governo propone una riforma complessiva in materia di giochi pubblici in modo da assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo e contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’erario, e comunque tale da garantire almeno l’invarianza delle corrispondenti entrate, ivi comprese le maggiori entrate derivanti dal comma 6 »; il Consiglio di Stato con pareri n. 257 e n. 258 del 2019 ha rilevato che le conclusioni della Conferenza unificata avrebbero dovuto essere recepite con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, ma ad oggi tale decreto non è stato emanato. Nelle more, la Conferenza unificata del 7 settembre 2017 ha raggiunto un’intesa concernente le caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico, al fine di garantire una regolamentazione uniforme su tutto il territorio nazionale; è evidente che nella situazione attuale, in mancanza di attuazione dell’intesa e/o della riforma complessiva del settore del gioco, come evidenziato dal Consiglio di Stato, non è possibile bandire nuove gare per la gestione dei giochi pubblici; appare pertanto necessario che il Ministero fornisca informazioni sulle ragioni della mancata adozione del decreto ministeriale, fornendo informazioni circa lo stato dell’arte, le ragioni del ritardo e/o le eventuali diverse scelte amministrative che presiedono alla decisione di soprassedere all’emanazione di tale decreto”, ha concluso. cdn/AGIMEG
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