“L’emergenza sanitaria legata al diffondersi della COVID-19, oltre alle perdite di vite umane
e alle conseguenze sulla salute di migliaia di persone, sta provocando un pesante impatto
sull’economia dell’Unione europea, oltre che mondiale”. E’ quanto sottolineato nella Nota del Servizio Studi al Senato sugli atti dell’Unione Europea. “Per rispondere alla crisi economica e sanitaria legata alla diffusione del COVID-19, la Commissione europea ha deciso di concedere agli Stati membri la piena flessibilità nell’applicazione della disciplina sugli aiuti di Stato. A tal fine, sta lavorando ad una seconda modifica del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19 adottato il 19 marzo scorso ed emendato il 3 aprile.
Si ricorda che il Quadro temporaneo legittima, fino al 31 dicembre 2020, 10 tipologie di
aiuti di stato al fine di consentire agli Stati membri di sostenere l’economia nel contesto
dell’emergenza del coronavirus. Si tratta di: sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali, pagamenti anticipati, prestiti, garanzie e partecipazioni; garanzie di stato; prestiti pubblici agevolati alle imprese; garanzie per le banche; assicurazioni al credito all’esportazione a breve termine; sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali per ricerca e sviluppo; sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali per investimenti in infrastrutture di prova e upscaling; sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali per la produzione di prodotti connessi al Covid-19; differimento di imposte e contributi previdenziali; sovvenzioni per il pagamento dei salari dei dipendenti che altrimenti dovrebbero essere licenziati. La proposta di modifica della Commissione europea, mira ad estendere ulteriormente la portata del Quadro dando agli Stati membri la possibilità di varare misure di ricapitalizzazione per le imprese in difficoltà. Il 9 aprile scorso la proposta è stata inviata, per consultazione, agli Stati membri, che potranno formulare osservazioni. L’intento della Commissione è quello di mettere in atto il Quadro modificato il prima possibile. Dalla pubblicazione del Quadro temporaneo, il 19 marzo scorso, la Commissione europea sta autorizzando una serie di progetti di aiuti di stato notificati da numerosi Stati membri, tra cui l’Italia”, aggiunge. “Il 14 aprile scorso la Commissione europea ha autorizzato all’Italia due regimi di aiuti stato a norma del Quadro temporaneo. Il primo regime prevede una misura di garanzia per i nuovi prestiti per gli investimenti e per il capitale di esercizio concessi dalle banche a sostegno delle imprese colpite dall’emergenza del coronavirus. La garanzia sarà erogata attraverso l’ente statale SACE. L’obiettivo del regime è limitare i rischi associati all’erogazione di prestiti alle imprese maggiormente colpite dall’impatto economico del coronavirus, aiutando le imprese a coprire il fabbisogno immediato di capitale di esercizio e per gli investimenti, al fine di garantire il proseguimento della loro attività. Le autorità italiane hanno comunicato per questo regime un bilancio totale di 200 miliardi di Euro. Il secondo regime prevede una garanzia a sostegno dei lavoratori autonomi, delle PMI e delle imprese a media capitalizzazione che risentono dell’emergenza del coronavirus. In base al regime il Fondo centrale di garanzia erogherà un sostegno finanziario sotto forma di: garanzie di Stato sui prestiti per gli investimenti e per il capitale di esercizio; sovvenzioni dirette sotto forma di rinuncia alla commissione applicabile alle garanzie concesse. Potranno usufruirne i lavoratori autonomi e le imprese con un massimo di 499 dipendenti”, continua. “Con la decisione del 7 aprile, il Consiglio direttivo della BCE, in linea con quanto preannunciato nel comunicato del 12 marzo, ha adottato un pacchetto di misure per allentare i requisiti in materia di garanzie, ampliando la portata degli schemi di crediti aggiuntivi (Additional Credit Claims, ACC) e apportando correzioni ai principali parametri di rischio nell’ambito del sistema delle garanzie. Ciò dovrebbe favorire la partecipazione delle banche alle operazioni di provvista di liquidità quali OMLRT-III e, di conseguenza, l’offerta di prestiti bancari alle imprese”, sottolinea. “Il 16 marzo la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha annunciato l’adozione, in risposta alla crisi epidemica da COVID-19, di alcuni interventi miranti a fornire, mediante meccanismi di garanzia e di sostegno del sistema bancario, le risorse finanziarie necessarie a sostenere le piccole e medie imprese (PMI) e le società a media e piccola capitalizzazione (c.d. mid cap) per un ammontare complessivo pari a circa 40 miliardi di euro. Secondo l’analisi della BEI, le PMI e le mid cap sono le imprese più esposte agli effetti economici negativi della crisi in corso in quanto impiegano in misura relativamente più intensa il fattore lavoro e sono quindi più suscettibili all’interruzione del processo produttivo per motivi sanitari. Le PMI e le mid cap sono inoltre più esposte a crisi finanziarie in quanto dispongono di minori riserve di liquidità, hanno minori opzioni di finanziamento e hanno carenza di attività da vendere. Il sostegno della BEI si compone di vari strumenti messi a disposizione degli intermediari finanziari (banche commerciali, banche di promozione nazionale e istituzioni che concedono garanzie) per favorire un adeguato flusso di liquidità verso le PMI e le mid cap. In particolare, gli interventi riguardano: – programmi specifici di garanzia alle banche; – accelerazione e cambiamento di destinazione di linee di credito alle banche che queste potranno veicolare specificamente alle imprese colpite dalla crisi; – programmi dedicati di acquisto di titoli garantiti da attività (Asset backed securities, ABS), mediante risorse del Fondo europeo per gli investimenti strategici per 2 miliardi di euro. (…) Il 16 marzo 2020 l’Eurogruppo si è riunito in video conferenza e, dopo avere fatto il punto sulla situazione economica, ha adottato una dichiarazione sulla risposta di politica economica all’epidemia di Covid-19 in cui si è convenuto sulla necessità di una risposta immediata, ambiziosa e coordinata, che coinvolgesse sia le autorità nazionali che l’Unione. In particolare, i ministri hanno concordato sulla necessità di adottare misure fiscali di spesa destinate ai settori della sanità e della protezione civile, sostenere la liquidità alle imprese e il reddito dei lavoratori, in particolare nei settori d’offerta più colpiti (trasporti e turismo). (…) A seguito dell’invito di membri del Consiglio europeo del 17 marzo, il successivo 24 marzo l’Eurogruppo si è nuovamente riunito in video conferenza. Dopo l’incontro virtuale, il Presidente Mario Centeno ha sottolineato il progressivo aumento delle misure fiscali di spesa adottate a livello nazionale e dei regimi di sostegno alla liquidità per le imprese e i lavoratori, nonché misure assunte in modo coordinato a livello europeo dalla BCE, dalla BEI e dalla Commissione (per le quali si rinvia ai rispettivi paragrafi). Inoltre, l’Eurogruppo ha avviato un dibattito su ulteriori forme di sostegno da utilizzare per gestire la crisi e favorire la ripresa economica”, conclude. cdn/AGIMEG