“No alla sala slot vicino al Santuario”: Tar Emilia Romagna boccia ricorso

Il santuario dell’Istituto Maria Immacolata di Forlimpopoli, in provincia di Forlì-Cesena, è considerato tra i luoghi sensibili della Legge dell’Emilia-Romagna sul gioco pubblico e il Tar regionale respinge un nuovo ricorso di una sala giochi contro il distanziometro di 500 metri stabilito dalla normativa regionale. Pertanto, il locale di via Papa Giovanni XXIII 9, a Forlimpopoli, dovrà chiudere o spostarsi. Lo riporta “il Resto del Carlino”.

Il ricorso della società di giochi, oltre che contro il provvedimento del Comune, era anche rivolto alla stessa delibera della Giunta Regionale: il punto principale della questione, secondo gli avvocati, era che la delibera regionale impediva la prosecuzione dell’attività anche a chi l’attività l’aveva già avviata, come nel caso di Forlimpopoli. Ne conseguivano, sempre secondo la relazione portata dagli avvocati, una serie di delibere e atti del Comune artusiano che erano cosi privi di fondamento. Tutto l’impianto presentato dalla società Romagna Giochi è però stato rigettato dal Tribunale Amministrativo Regionale con la sentenza del 12 novembre scorso. Una battaglia legale vinta, per ora, dal Comune di Forlimpopoli e dalla Regione Emilia Romagna. L’azienda potrebbe comunque appellare il verdetto entro 60 giorni, ricorrendo al Consiglio di Stato, secondo grado della giustizia amministrativa.

La legge regionale dell’Emilia-Romagna, con lo strumento del distanziometro a 500 metri, sta riducendo notevolmente la presenza di offerta di gioco pubblico sul territorio. Un caso emblematico è proprio Forlì dove le sale giochi sono passate dalle 17 del 2017 alle 3 nell’anno in corso. Tutte le altre sono state costrette a delocalizzare fuori città o a chiudere i battenti per l’impossibilità di proseguire l’attività. ac/AGIMEG