Giangiorgi (capitano GdF Marcianise) ad Agimeg: “Arrestati 11 soggetti e sequestrate 130 newslot. Clan imponeva slot anche metodi estorsivi, violenze e minacce. Indagini concluse ma probabili ulteriori risvolti dall’autorità giudiziaria”

“La maxioperazione di questa mattina nasce su iniziativa della Guardia di Finanza di Marcianise che ha rilevato delle anomalie nella gestione delle newslot. In particolare, nel territorio di Maddaloni, nell’ambito di alcuni controlli nel settore del gioco, abbiamo rilevato la presenza contestuale di più gestori presso gli stessi esercizi commerciali. Da qui, è nata l’attività investigativa che ha portato a capire che alcune macchinette erano intestate a ditte individuali che in un breve periodo hanno avuto una rapida espansione. Questi soggetti sono in realtà interposti per conto di una nota famiglia di Maddaloni, la famiglia Marciano, storicamente attiva nel settore delle macchinette da gioco ed intrattenimento e vicina al clan camorristico Belforte”. Esordisce così ad Agimeg il Capitano Davide Giangiorgi, Comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise in merito alla maxioperazione avvenuta nel casertano nei confronti degli affiliati al clan “Belforte – fazione Maddaloni” e che ha coinvolto 100 agenti del Comando Provinciale di Caserta. Sono state eseguite 11 misure cautelari personali (7 custodie in carcere e 4 arresti domiciliari). “Ulteriori indagini che si sono svolte tramite intercettazioni telefoniche e ambientali e le audizioni di alcuni testimoni – continua -, riescono a portarci a raccogliere un quadro probatorio idoneo a sostenere che questi soggetti sono semplicemente meri intermediari, teste di legno, per conto di questi imprenditori criminali che imponevano apparecchi da gioco ed intrattenimento agli esercizi commerciali utilizzando, in alcuni casi, metodi estorsivi, violenze e minacce. L’operazione di oggi si conclude con l’arresto di 11 soggetti, tra cui esponenti della famiglia di Maddaloni; due imprenditori, prestanome, gestori di diritto ma che non avevano l’amministrazione di fatto di queste ditte individuali di apparecchi da gioco e due ulteriori soggetti, di cui uno già in carcere per fatti di omicidio che nel corso delle indagini aveva operato delle vere e proprie estorsioni ai danni di circoli, bar e locali commerciali. Oggi abbiamo sequestrato 130 newslot, che verranno sottoposte nei prossimi giorni a perizia tecnica al fine di verificare se, su questo abbiamo già rilevanze probatorie, siano state anche alterate le schede in modo da manipolare le percentuali di gioco”, ha aggiunto. “Le indagini sono concluse, ma avranno possibili ulteriori risvolti che verranno demandati all’autorità giudiziaria che dirige le operazioni, in questo caso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli”, ha spiegato. “Questa famiglia era già stata colpita da una misura di prevenzione antimafia, che le impediva l’esercizio di questa attività commerciale. Tuttavia, nonostante questo, tramite l’utilizzo di prestanome, si è nuovamente affermata sul territorio, in alcuni casi operando estorsioni nei confronti dei bar che in precedenza ospitavano le macchinette della ditta che era stata sequestrata a seguito di questa misura di prevenzione ed affidata in giudiziale custodia ad un amministratore giudiziario. Si sono di fatto riappropriati del territorio presso cui il clan camorristico già era presente”, ha concluso. cdn/AGIMEG