“La diffusione degli apparecchi da intrattenimento fa percepire che sia in tal senso una esagerazione e quindi bisogna ridisegnare il perimetro della loro distribuzione sul territorio”. Esordisce così Massimo Passamonti, presidente di Sistema Gioco Italia – Confindustria, in una intervista pubblicata oggi su Affari & Finanza, l’inserto economico di Repubblica. “Già con la Delega Fiscale ci si attendeva un riordino concreto dell’intero settore, ora si cerca una strada che possa dare da un lato una risposta sul piano sociale e dall’altro mantenere in equilibrio l’industria stessa del gioco. Si discute di distanza dei punti gioco dai centri sensibili si è parlato anche di agganciare l’offerta di gioco al numero di abitanti per regione, ma sono convinto che alla fine ci sia una sola strada in grado di comprendere esigenze tanto diverse, ed è quella che porta alle Gaming Hall. Sono centri di gioco già esistenti, parlo di sale scommesse, bingo, e centri di intrattenimento dove è permesso istallare slot e vlt. Tutti luoghi dove non è consentito l’accesso ai minori e dove il gioco verrebbe svolto dando maggiori garanzie in termini di sicurezza e di impatto stesso sulla società. Nei bar le slot devono scendere al massimo a una o due, il resto va istallato in punti specializzati, 10 mila massimo lungo tutto il territorio”. Passamonti è anche intervenuto sulla possibile recrudescenza nel settore dell’impatto del gioco illegale: “Non si può rimanere imbrigliati da leggi regionali e normative comunali che di fatto rendono impossibile per qualsiasi operatore programmare un investimento serio in questo settore. Così si resta in stallo e le organizzazioni malavitose non fanno altro che approfittare di una simile situazione. Basta leggere i report della guardia di finanza sul 2015 per comprendere quanto ancora sia attivo il mercato illegale del gioco. Inoltre servono sanzioni severe per tutti quei gestori di attività commerciali che agevolano l’utilizzo di strumenti tecnologici adibiti al gioco ma non collegati a Sogei”. L’intervista termina con una considerazione del Presidente di Sistema Gioco Italia che, alla domanda se ci sono troppi operatori sul mercato ha risposto che: “Il mercato va rivisto dalle fondamenta, si deve lavorare a un nuovo modello di distribuzione. Se è vero che si andrà verso una riduzione dei punti gioco, allo stesso tempo si assisterà a una maggiore specializzazione del ruolo del concessionario ed è inevitabile immaginare in questo quadro la presenza di grandi operatori di settore”. cdn/AGIMEG