Newslot, ore decisive per Bplus: si valuta se firmare o meno la nuova concessione

Bplus sta valutando con attenzione la possibilità di firmare la nuova convenzione, invece di far leva sulla sentenza di inizio settembre del Consiglio di Stato che le consente di operare con il vecchio titolo. Una soluzione che faciliterebbe la posizione dei Monopoli – con cui dopo la pronuncia dei giudici di Palazzo Spada è subito stato avviato un confronto – dal momento che se Bplus si impuntasse per operare con il vecchio titolo, Piazza Mastai dovrebbe fronteggiare le richieste degli altri concessionari storici per ottenere lo stesso trattamento.
Il Consiglio di Stato ha infatti accolto in parte il ricorso intentato dalla compagnia contro il decreto interdirigenziale 28 giugno 2011, che stabiliva i requisiti di cui devono essere in possesso le concessionarie, e contro la gara per l’affidamento delle nuove concessioni. Nella sentenza il Consiglio, partendo da un esame del decreto Abruzzo e della Legge di Stabilita del 2011, che hanno lanciato la sperimentazione delle Vlt e la nuova gara – afferma che Bplus (come le altre concessionarie storiche) non fossero tenute a partecipare alla gara per i nuovi diritti. In particolare, le norme della Finanziaria “non contengono alcuna indicazione in ordine alla contemporanea ‘abrogazione’ di discipline previgenti, né – più precisamente – della cessazione per ‘factum principis’ dell’efficacia delle concessioni/convenzioni in essere, o anche solo di determinate clausole di queste ultime”. In sostanza, si è creato quello che il Collegio definisce un “sistema binario” in cui “ulteriori soggetti – selezionati in base a procedure aperte – si affiancano ai concessionari già presenti”. I primi – aderendo alla sperimentazione delle Vlt prevista dal Decreto Abruzzo – possono operare “senza alcuna soluzione di continuità”. In sostanza, alle vecchie concessioni è stato riconosciuto “un termine di efficacia aggiuntivo, pari a quello delle nuove concessioni attribuite”, senza che il concessionario storico “sia tenuto a partecipare ad una nuova gara per il (ri)affidamento della concessione in essere”.
La nuova convenzione prevede requisiti e obblighi più stringenti, e è maggiormente onerosa per le concessionarie. La questione tuttavia per Bplus – secondo quanto apprende Agimeg – è secondaria, anche perché il sacrificio sarebbe contenuto, nonostante comporti in termini economici un maggiore esborso di alcuni milioni di euro. In ogni caso la compagnia sarebbe disposta a sopportare il sacrificio, se questo potesse giocare un ruolo nella partita in sospeso con la Prefettura, questione su cui però i Monopoli non hanno alcun ruolo, o ne hanno uno del tutto marginale. Bplus è infatti vincolata al termine del 30 maggio 2014, data entro la quale la Prefettura dovrà revocare o quantomeno sospendere nuovamente l’interdittiva antimafia emessa nei confronti di Francesco Corallo, il provvedimento che nei mesi scorsi ha messo a rischio l’assegnazione della concessione. Il Prefetto, inoltre, ha emesso l’attuale sospensiva per arrivare alla cessione della compagnia. Bplus insomma punterebbe alla revoca dell’interdittiva (senza ulteriori termini e necessità di rinnovi che frammenterebbero la gestione) e soprattutto vuole un provvedimento che non sia subordinato alla cessione degli asset. Una delle strade possibili è un nuovo ricorso amministrativo, e al momento ne sta vagliando i presupposti. Intanto però Bplus valuta attentamente se firmare la nuova concessione, o proseguire con la vecchia, e portare avanti le trattative con i Monopoli. gr/AGIMEG

Tar Lazio, cessa la materia del contendere nel ricorso Bplus per la riammissione alla gara degli apparecchi

Tar Lazio, verrà dichiarata nell’udienza di questa mattina la cessata materia del contendere nel ricorso con cui Bplus ha chiesto la riammissione alla gara per le nuove concessioni degli apparecchi da intrattenimento. E’ quanto confermano a Agimeg fonti legali, l’udienza si celebrerà nel corso della mattinata. Il 12 agosto scorso, infatti, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – dopo che la Prefettura di Roma ha sospeso fino al 30 maggio 2014 l’interdittiva antimafia emessa nei confronti di Francesco Corallo – ha dato il proprio via libera alla creazione del trust che dovrebbe gestire gli asset. Con il trust, infatti, separa la proprietà della compagnia dalla gestione, assicurando l’indipendenza di quest’ultima. gr/AGIMEG