Newslot, Acadi chiede al Tar di poter vedere gli atti che regolano l'”anomalia” Bplus”. E pensa di ricorrere all’Antitrust per disparità di trattamento

Acadi e cinque concessionarie storiche delle newslot ricorrono al Tar Lazio per poter visionari gli accordi siglati da Aams per consentire a Bplus di proseguire la gestione degli apparecchi. La compagnia infatti si era prima vista revocare l’aggiudicazione provvisoria della nuova concessione, ma successivamente aveva ottenuto una sentenza del Consiglio di Stato che in sostanza la autorizzava a operare in virtù del vecchio titolo. Secondo i giudici di Palazzo Spada, infatti, il Decreto Abruzzo dettando le regole per il lancio delle videolottery, avrebbe infatti determinato la prosecuzione della concessione originaria, rendendo superfluo il rinnovo. Nel richiesta di accesso agli atti presentata ai Monopoli nell’aprile scorso, Acadi e le concessionarie sostenevano che tale sentenza riguardasse non solamente Bplus, ma tutti i concessionari storici. Inoltre, dopo la pronuncia del Consiglio di Stato si era venuta a creare una disparità di trattamento tra Bplus e le altre storiche, queste ultime infatti hanno siglato nel marzo 2013 le nuove concessioni e devono quindi rispettare previsioni meno vantaggiose. I Monopoli tuttavia hanno negato l’accesso agli atti, sostenendo che le concessionarie storiche sono rimaste estranee al giudizio di fronte al Consiglio di Stato, la sentenza pertanto non si estenderebbe loro. L’ADM inoltre ha fatto leva sul fatto che la sentenza non avrebbe effetti definitivi, il Consiglio di Stato infatti ha anche sollevato una questione di legittimità costituzionale – proprio sull’aspetto della prosecuzione del vecchio rapporto – la Consulta non ha ancora fissato l’udienza. Sulla richiesta di accesso agli atti adesso si pronuncerà la Seconda Sezione del Tar Lazio. Nella discussione odierna le ricorrerti hanno chiesto che l’Amministrazione esibisse tutti i documenti relativi al rappotrto con Bplus. L’Amministrazione ha prodotto, invece, un atto aggiuntivo che peraltro Bplus non ha mai firmato aggiungiungendo che non vi sarebbe altra documentazione. La sentenza breve è attesa nel giro di alcune settimane, ma le ricorrenti già pensano ai passi successivi, arrivando a ipotizzare un ricorso all’Antitrust per violazione delle regole della concorrenza. gr/AGIMEG