Cangianelli (Pres. EGP-FIPE): “Governare il mercato, attraverso anche la formazione degli operatori, per il controllo del gioco patologico, della tutela dei minori ed il contrasto alla criminalità, la soluzione vincente della Campania che può diventare un modello per l’atteso riordino”

Si è tenuta oggi a Palazzo Santa Lucia a Napoli, sede della Giunta regionale Campania, la conferenza stampa di presentazione delle attività dell’Osservatorio Regionale sul Disturbo del Gioco d’Azzardo (DGA), in occasione della giornata regionale dedicata dalla alla sensibilizzazione e alla consapevolezza sui rischi e i danni correlati al fenomeno del gioco d’azzardo.

Agimeg ha chiesto un approfondimento sui lavori dell’Osservatorio ad Emmanuele Cangianelli che, come Presidente EGP FIPE, è stato designato a rappresentare gli operatori della filiera Confcommercio.

L’Osservatorio della Regione Campania ha avviato negli scorsi mesi i sui lavori; quali le modalità di cooperazione nell’unico organismo consultivo regionale che prevede la presenza degli operatori di filiera e quali gli spunti per il riordino nazionale in discussione in queste settimane?

Tornando indietro ai lavori consiliari del 2019 si capisce lo spirito, molto concreto, della legislazione e delle scelte amministrative della Regione Campania: già nel disegno della Legge si è considerato di non ridurre tout court il fenomeno sociale e di mercato, ma di governarlo, utilizzando il controllo come strumento per ridurne le cosiddette esternalità negative (presenza di criminalità e gioco patologico e minorile per primi).

La legge regionale ha garantito e garantisce il mantenimento di una offerta di gioco non eccessivamente pervasiva, ma capace di avvicinare i giocatori a contesti sicuri, sottraendoli dai luoghi, reali e virtuali, dominati da illegalità e sfruttamento.

É l’obiettivo che tre anni dopo anche il Parlamento nazionale ha delineato con la legge delega in materia di giochi pubblici: il contemperamento tra prevenzione della criminalità, tutela e salute dei consumatori, economia osservata del settore, che genera gettito erariale da emersione.

È dimostrato infatti che porre la salute come primo obiettivo è finalità nobile, ma poco pratica per contrastare efficacemente il gioco patologico e quello minorile: la sterilità delle misure sperimentate in passato (alcuni distanziometri regionali effettivamente attivati o la tessera sanitaria sulle VLT) lo dimostra.

Fino dalla concezione della legge regionale quindi il confronto tra le istituzioni, gli esperti sanitari, il terziario sociale e le imprese attive nel settore – dai concessionari a tutte le tipologie di esercenti – ha pensato l’Osservatorio come luogo fecondo di superamento di bias cognitivi o di preconcetti dati da conoscenze settoriali.

L’approfondimento è continuo, anche in queste ore, sui temi di base, come la valorizzazione effettiva del mercato (la perenne confusione tra somme giocate e somme spese), le differenze tra prodotti e canali di gioco e l’efficacia, anche organizzativa, delle soluzioni di prevenzione”.

Quali sono i principali temi di confronto nei lavori di questo primo anno dell’Osservatorio?

Obiettivo dei lavori guidati dal Presidente Baselice è quello di “mettere a terra” rapidamente gli strumenti contenuti nella legge. In primo luogo, la sempre più concreta qualificazione degli esercenti e del loro personale, condizione posta dalla legge per la continuità delle attività esistenti ma non implementata (principalmente per la crisi pandemica) a livello organizzativo.

È urgente implementare queste soluzioni che sono le stesse in discussione sul piano nazionale.

Sono assolutamente necessari programmi di formazione su regole, rischi di dipendenze e strumenti di informazione e cura per soggetti problematici e patologici, per molte centinaia di operatori; essenziale sarà la progettazione operativa di queste attività, tenendo conto di molte piccole e piccolissime imprese.

Come EGP e FIPE stiamo mettendo a disposizione le esperienze già realizzate in altre regioni e crediamo – e rappresenteremo – come possa essere utilmente praticata anche la formazione a distanza con programmi di certificazione delle competenze acquisite, limitando gli eventi in presenza.

Il contributo della legge non può prescindere, non solo per la formazione, dal valutare le necessarie evoluzioni tecnologiche; la Legge prevedeva già dal 2020 il Registro di autoesclusione e l’Osservatorio promuoverà la diffusione dell’utilizzo del RUA per il gioco online, già pienamente operativo e che potrà essere positivamente rafforzato nella realtà campana, che presenta dimensioni di gioco “a distanza” ragguardevoli rispetto ai numeri complessivi nazionali.

Auspicando la rapida implementazione di una disciplina nazionale in materia estesa anche ai punti vendita, la normativa regionale potrà permettere, come ben ricordato dal Presidente Baselice, una sperimentazione rapida nel territorio campano delle relative regole statali”.

Dalla Conferenza e dalle parole del Presidente De Luca di questa mattina emerge centrale il ruolo della comunicazione istituzionale e sociale.

Senza dubbio. È proprio la componente che è mancata negli ultimi anni a livello nazionale ed è stato troppo parcellizzata, se non talvolta deviata dai suoi scopi, in molte regioni. In Campania è possibile colmare un periodo di rallentamento con iniziative su larga scala e multimedia.

Anche in questo caso, il riavviato percorso normativo nazionale, già vigente con il Decreto Legislativo 41 del 2024, rafforza tali iniziative con quelle che possono essere messe in campo dagli operatori, per l’informazione e la comunicazione a favore del gioco consapevole; a livello regionale registriamo quindi con favore la volontà di investire risorse istituzionali per la comunicazione sociale oltre che per il fondamentale ruolo dei punti di contatto, anche a distanza, per raccogliere la voce dei soggetti a rischio, problematici e di chi sta loro accanto.

Le iniziative delle nostre aziende sul territorio dimostrano già, con i fatti, l’impegno al fianco delle istituzioni per rafforzare queste attività, indispensabili per tutelare la salute ed il benessere dei cittadini e dei frequentatori dei diversi luoghi di gioco”. ff/AGIMEG