Musolino (Procuratore Aggiunto Reggio Calabria): “Criminalità trae vantaggio dalla politica proibizionistica contro il gioco legale. Impedire ai player del mercato legale di soddisfare le richieste reali crea terreno fertile per l’illegalità”

Stefano Musolino, Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha rilasciato una interessante intervista al quotidiano Avvenire di Calabria (inserto domenicale del quotidiano Avvenire) sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel settore del gioco. L’intento del quotidiano era probabilmente quello di denigrare ancora una volta il settore ed il titolo “Ludopatia, ai clan piace vincere facile” lasciava in tal senso pochi dubbi, ma nell’intervista il Procuratore Musolino parla invece del gioco legale come una vittima della situazione non un colpevole.

Alla domanda “Quali sono le principali modalità con cui i gruppi criminali si infiltrano nel settore del gioco d’azzardo” Musolino ha risposto che: “In passato i gruppi criminali si frapponevano tra l’utenza finale e il gestore del bookmaker, cercando persino di legalizzare pratiche illegali sfruttando alcune sentenze della Corte di Giustizia Europea che avevano messo in luce criticità della normativa nazionale rispetto a quella comunitaria. Oggi lo schema resta quello di inserirsi in questo rapporto, ma approfittando dei limiti imposti al gioco legale, offrendo soluzioni che il nostro ordinamento non consente”.

Il Procuratore Aggiunto, alla domanda “Quali misure ritiene siano più efficaci per contrastare queste infiltrazioni” ha risposto: “Dalla mia esperienza posso dire cosa non funziona: la logica proibizionistica. Impedire ai player del mercato legale di soddisfare le richieste reali crea terreno fertile per l’illegalità. Inoltre spesso manca chiarezza nelle regole, rendendo difficile pianificare strategie imprenditoriali. Un altro grande limite è l’assenza di assistenza solidale: curiamo gli effetti della ludopatia ma non le sue cause. Se investissimo risorse nella prevenzione, invece che limitarci alla repressione, potremmo ottenere risultati migliori. E’ necessario un approccio più completo, che combini regolamentazione, prevenzione e supporto alle persone colpite da questa dipendenza”.

Alla domanda “E’ un sistema che può essere considerato sia una lavatrice di denaro sporco, sia un meccanismo che sfrutta la dipendenza da gioco” Musolino ha risposto che: “Il sistema illegale risponde ad una domanda di mercato, spesso legato a fenomeni come la ludopatia. Purtroppo la dipendenza dal gioco crea una richiesta costante e fuori da canoni legali e la criminalità organizzata sfrutta questa situazione. E’ un circolo vizioso in cui l’illegalità alimenta e soddisfa un bisogno insano”.

Da notare che nell’intervista Musolino fa sempre riferimento al gioco illegale e mai a quello legale. Musolino è da anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata e portano la sua firma alcune delle principali inchieste contro la ‘ndrangheta, che hanno ottenuto degli importanti successi investigativi.  lp/AGIMEG