Il governo ha posto la questione di fiducia sul dl Milleproroghe, escludendo di fatto le proposte emendative formulate da Palazzo Madama. Tra queste, “non sono stati presi in considerazione” l’ordine del giorno della senatrice Pelino (Pdl), in cui chiedeva la proroga di un anno per l’introduzione delle awp da remoto: ricordando che “il comma 943, dell’articolo 1, della legge di stabilità 2016 (legge 208/2015) prevede che i nulla osta per gli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (c.d. Slot Machine), non possono più essere rilasciati dopo il 31 dicembre 2017”, che “tali apparecchi devono essere dismessi entro il 31 dicembre 2019” e che “il medesimo comma prevede, inoltre, che a partire dal 1* gennaio 2017 possono essere rilasciati solo nulla osta per apparecchi che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto, prevedendo la riduzione proporzionale, in misura non inferiore al 30 per cento, del numero dei nulla osta di esercizio relativi ad apparecchi attivi alla data del 31 luglio 2015, riferibili a ciascun concessionario”, impegnava il governo a valutare “l’opportunità di prorogare di un anno il termine del 1* gennaio 2017”. Precluso anche l’ordine del giorno della senatrice Spilabotte (Pd), inizialmente accolto come raccomandazione, in cui chiedeva al governo di valutare “l’opportunità, per quegli operatori che abbiano aderito alla sanatoria in maniera rilevante ovvero che abbiano presentato un’istanza di regolarizzazione di almeno 700 centri di una proroga per il perfezionamento delle adesioni delle istanze già presentate, di almeno 60 giorni dalla data prevista dalla normativa (31 gennaio 2016), considerato l’esiguo lasso temporale concesso dal legislatore oggettivamente non sufficiente e di modificare il ‘fee’, con l’esborso per ogni centro sanato della somma di euro 3.000 euro quale adeguamento proporzionale al ridotto tempo di esercizio (4 mesi) maggiorato del 20%, conformemente alla relazione tecnica dei monopoli”. Disco rosso anche alla proposta Donno (M5S) che, ricordando che tra le funzioni del Mipaaf vi è anche la sorveglianza sull’operato, gli atti e i provvedimenti della direzione delle corse, le quali possono essere esercitate avvalendosi della collaborazione di uno o più funzionari di gara, chiedeva al governo di procedere “ad una definitiva attuazione di quanto previsto dalla normativa in materia tenendo conto e nel rispetto concreto dei criteri di efficienza ed economicità, secondo modalità che assicurino un’equa distribuzione territoriale”. dar/AGIMEG