Milesi (Astro) a Radio 1 Rai: “Normativa assurda che equipara gli apparecchi senza vincite in denaro ad una slot. Necessario intervenire rapidamente sul problema delle omologhe” (Audio integrale)

Calciobalilla, ping pong, biliardini “a rischio” a causa di una burocrazia troppo stringente che quasi assimila i giochi di puro divertimento agli apparecchi con vincite in denaro. A parlarne durante la trasmissione “Zapping” su Radio Rai 1 è stato Sergio Milesi, delegato di Astro.

“Sembra una situazione assurda, ma in realtà sta accadendo veramente. Il tutto nasce da norme molto vecchie, che però nel corso degli anni hanno “coinvolto” tutti gli apparecchi da gioco senza vincite in denaro. E di fatto questi apparecchi oggi devono essere sottoposti ad autorizzazioni ed omologhe per certificare che non siano giochi che permettono vincite in denaro.

La determina dello scorso anno dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dispone che tutti questi apparecchi, uno per ciascun modello, siano sottoposti a verifiche da parte di un Ente certificatore, per verificare che non siano slot o videopoker.

Ma come fa un calciobalilla ad essere un videopoker? Questa è una domanda che anche noi operatori stiamo sottoponendo all’Ente regolatore. La stessa procedura deve essere fatta infatti anche per un flipper o per un gioco di basket elettromeccanico, un dondolino per bambini.

Tutte queste attrezzature rientrano in un’unica categoria nel comma 7 dell’art. 110 del TULPS e per il Decreto di maggio dello scorso anno, tutti questi apparecchi devono essere certificati in una prima fase ed omologati in una seconda. Se non si fa questa autocertificazione e questa omologa, per il legislatore sono apparecchi illeciti, e sono soggetti a sanzioni e potrebbero essere anche sequestrati.

Da un anno è stato costituito un tavolo associativo e attraverso diversi confronti con ADM, stiamo cercando di sottolineare come queste regole non solo non siano al passo con i tempi ma anche come stiano mettendo in serio pericolo il settore del puro intrattenimento.

La situazione però si potrebbe sbloccare con una sospensiva della determina da parte di ADM. Questo sicuramente aiuterebbe e darebbe più tempo al legislatore per correggere questa norma, che va corretta”.

Per quanto riguarda le sanzioni, “ADM – ha sottolineato ancora Milesi – ha detto che, in questa fase transitoria, non avrebbe fatto controlli ma purtroppo non è così. Ed è normale, visto che chi li fa, si sta attenendo a delle norme che devono essere rispettate.

In questo momento sarebbe necessaria una proroga e l’identificazione delle categorie di giochi che non hanno bisogno di certificazioni ed omologhe perché di puro intrattenimento”. sb/AGIMEG