Castaldo (CEO Microgame): “In questo momento di grandi cambiamenti mi auguro che la politica ascolti l’industria per definire un quadro normativo al passo coi tempi e all’altezza delle esigenze del comparto dei giochi”

“Durante la pandemia abbiamo assistito ad un aumento dell‘apertura dei conti di gioco. Questi utenti, anche quando i luoghi fisici hanno riaperto, sono rimasti nel canale online. Il cambiamento del comportamento dei consumatori è dato anche da una diminuzione dell’utilizzo del contante in favore del pagamento cashless”.

È quanto ha detto il CEO di Microgame, Marco Castaldo, durante il convegno “La nuova forma del gioco: tra nuovi contenuti, strumenti e pagamenti, si delinea un nuovo settore” tenutosi all’Enada di Rimini.

“Sul network dei nostri clienti vi è stato un calo del contante, ma rimane ancora la forma prevalente di pagamento. Ad esempio le ricariche nei PVR sono fatte per più del 50% attraverso il contante. Bisogna capire se un intervento drastico del regolatore potrebbe avere un impatto forte. Sicuramente è un trend che si sta modificando, ma in Italia il giocatore è ancora fortemente legato al contante per diverse ragioni”.

“La sfida nel disegnare una regolamentazione che tenga conto dell’omnicanalità è quella di capire che gli schemi dei due canali sono molto diversi. Credo che ci si dovrà concentrare nel tema dell’omnichannel anche andando verso una soluzione che preveda concessioni separate”.

“A me il termine responsible gaming non piace, preferisco parlare di gioco sostenibile, ovvero far capire che il gioco deve essere intrattenimento e non una possibile fonte di arricchimento. Questa è una tendenza che è congruente con l’indirizzo che sta prendendo una certa direzione. In Italia non vi è nemmeno una ricerca annuale che metta a fuoco la situazione del settore, a differenza di altri Paesi in cui ci sono fonti ufficiali che pubblicano dei report che aiutano a stabilire le mosse da attuare per contenere le eventuali problematiche”.

“Per concludere, faccio un auspicio di tipo regolamentare: in questo momento di grandi cambiamenti mi auguro che la politica ascolti l’industria per definire un quadro normativo al passo coi tempi e all’altezza delle esigenze del comparto dei giochi”. ac/AGIMEG