Maxipenali slot: Nuova udienza in Corte dei Conti per il procedimento d’appello. Tutte le news

Ore 8.25 – Maxipenali slot: Oggi la nuova udienza del procedimento d’appello. Ma otto delle dieci concessionarie hanno usufruito della sanatoria

 

Le concessionarie delle newslot tornano oggi di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti per l’udienza di merito che potrebbe concludere il contenzioso sulle maxipenali. La Corte sarà chiamata a giudicare nuovamente le responsabilità  delle compagnie per i ritardi nell’avvio della rete degli apparecchi che in primo grado portarono il giudice contabile  – nel febbraio 2012 – a comminare una sanzione complessiva di circa 2,5 miliardi. Nel corso del giudizio d’appello, tuttavia, otto delle dieci concessionarie hanno aderito alla sanatoria prevista dal decreto IMU e hanno versato il 30% della condanna riportata in primo grado. Le ultime a usufruire della norma sono state Gmatica e Codere – che nei mesi scorsi hanno versato rispettivamente 45 e 34,5 milioni di euro – nell’udienza di oggi il Collegio dichiarerà l’estinzione del procedimento nei loro confronti. Complessivamente la sanatoria ha portato nelle casse dello Stato 430 milioni di euro, più gli interessi legali. A proseguire nel giudizio d’appello saranno quindi le sole Bpuls e Hbg, rispettivamente condannate in primo grado a sanzioni di 845 e 200 milioni di euro.  gr/AGIMEG

 

 

Ore 11.15 – Penali slot: Avv. Lauteri (Hbg), “Le responsabilità sono state ritenute esistenti sulla base di comportamenti che però non tutti i concessionari hanno tenuto”

 

“Nella sentenza di primo grado, quando si parla degli inadempimenti non si fa riferimento al comportamento della singola società, ma si parla genericamente di gravi atteggiamenti”. Lo ha detto l’avv. Annalisa Lauteri, legale della concessionaria di gioco Hbg, nella sua requisitoria nel corso dell’udienza di merito sulle maxipenali newslot che si sta svolgendo di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti. “Le responsabilità sono state ritenute esistenti sulla base di una serie di comportamenti – come il ritardo nell’approvvigionamento dei punti di accesso, e il conseguente ritardo nei collegamenti – che però non tutti i concessionari hanno tenuto. Nel caso di Hbg ad esempio il ritardo ha riguardato non l’approvvigionamento dei pda, bensì la loro istallazione, un passaggio però di cui erano responsabili i gestori. Il concessionario inoltre non era libero di scegliere il gestore cui affidarsi, ma è stato obbligato a affidarsi a quelli che aveva selezionato il mercato, pertanto non c’è stata alcuna culpa in eligendo”. Per quanto riguarda i nulla osta operativi: “ogni noe acquistato era un passo avanti per il controllo del mercato” ha detto ancora la Lauteri. “E’ esattamente il contrario di quanto si sostiene nella sentenza di primo grado” ovvero che i concessionari avrebbero acquisito un numero esagerato di nulla osta, nonostante l’istallazione delle macchine sul territorio procedesse a rilento. E sempre sul comportamento errato che avrebbe avuto Hbg, “La concessionaria aveva poco più di 9mila Noe, quindi meno del doppio della dotazione di base. Insomma non si può parlare di quell’atteggiamento scriteriato cui si fa riferimento nella sentenza”. L’avv. Lauteri è intervenuta anche sul funzionamento del gateway, il portale che i concessionari erano tenuti a allestire per consentire a Sogei di effettuare i controlli sulle macchine. “Gli addebiti che vengono mossi alle concessionarie sono basati su un resoconto generico di Sogei. Il gateway di Hbg ha tuttavia funzionato benissimo, ma questo non viene tenuto in considerazione”. gr/AGIMEG

 

 

Ore 11.30 – Penali slot: Prof. Tedeschini (Hbg), “Sentenza di condanna porterebbe a violazione del ne bis in idem, da far valere di fronte alla Corte dei Diritti dell’Uomo”

 

“Se la Corte arrivasse a una sentenza di condanna, ci sarebbe una violazione del principio del ne bis in idem, da far valere di fronte alla Corte dei Diritti dell’Uomo”. Lo ha detto nel corso dell’udienza di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti il prof. Tedeschini, del collegio difensivo della concessionaria Hbg, intervenendo nell’udienza di merito sulle maxipenali newslot. Il riferimento è alle sentenze emesse dal Consiglio di Stato a partire dal 2010, in cui si giudicano le concessionarie non responsabili per il ritardo nell’avvio della rete, dal momento che questo sarebbe dovuto a una serie di fattori – come le vastissime dimensioni del progetto, o le resistenze dei gestori – su cui le compagnie non avevano potere di intervento. La Procura ha sempre sostenuto che i due giudizi avessero oggetti differenti: la legittimità delle penali comminate dai monopoli il giudizio amministrativo, il danno erariale subito dall’amministrazione per il mancato controllo del gioco lecito il giudizio contabile. Un aspetto su cui però è intervenuto l’avv. Medugno, del collegio difensivo di Hbg: “E’ una questione su cui è intervenuta la Cassazione per prima, decidendo sul conflitto di giurisdizione. E pose la distinzione tra danno contrattuale (la cui giurisdizione era affidata al giudice amministrativo) e danno pubblico (affidato invece a quello cantabile). In realtà, è una distinzione che si risolve in un paralogismo. Se l’altro contraente è un’amministrazione pubblica, il danno contrattuale che subisce è un danno pubblico”. gr/AGIMEG

 

 

Ore 11.47 – Penali slot: Avv. Sanino (HBG), “Giudice di primo grado ha disposto una perizia che poi ha disatteso”

 

“Il giudice di primo grado ha riconosciuto di non avere elementi per decidere della controversia, e ha disposto una consulenza tecnica – affidandola alla Digit PA – di fare luce sugli accadimenti” ha sottolineato l’avv. Sanino, del collegio difensivo di Hbg, intervenendo nell’udienza sulle maxipenali newslot che si sta svolgendo di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti. “Il giudice tuttavia non ha fondato la propria pronuncia sulla perizia, e non ha nemmeno sviluppato dei passaggi in essa contenuti per arrivare alla responsabilità delle compagnie”. IN sostanza per Sanino ha disatteso la CTU “pur avendo ammesso all’inizio di non avere elementi per decidere la controversia. Avrebbe allora dovuto disporre una nuova perizia”. gr/AGIMEG

 

 

Ore 12.14 – Penali slot, Vinti (Bplus): “Il versamento del Preu si è svolto in maniera fisiologica”. La compagnia chiede una nuova CTU per accertare l’effettivo danno subito dall’Amministrazione

 

“Nella sentenza parziale del 2010 si riconosce che il problema è l’omesso pagamento del Preu, e si afferma che un’eventuale condanna dovrà tenere conto del fatto che il Preu è stato pagato forfettariamente. E ancora, si afferma che le penali non potranno essere comminate senza un tetto”. Lo ha detto il prof. Stefano Vinti, legale di Bplus, intervenendo nell’udienza sulle maxipenali newslot che si sta svolgendo di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti. “Dalla perizia che ne è seguita emerge il che il Preu è stato pagato integralmente, e che le concessionarie non possono essere ritenute responsabili dei malfunzionamenti. Il giudice a questo punto, nella sentenza del 2012, introduce il concetto di danno da disservizio, che finora non era stato preso in considerazione. Tuttavia, qual è il disservizio? Il pubblico ha giocato, il gioco illegale è emerso, il prelievo è stato corrisposto. Per la sentenza invece, l’assenza di servizio equivale all’assenza di controllo. Un’equiparazione assurda: sarebbe come condannare l’Atac perché, nonostante gli autobus abbiano circolato e i passeggeri abbiano pagato i biglietti, non sono saliti controllori sulle vetture. In ogni caso i Monopoli – come ha certificato la commissione Monorchio – hanno chiarito che i contatori istallati in ciascuna macchina, anche qualora i dati non vengano trasmessi in tempo reale, assicurano il conteggio delle giocate. IL Preu veniva versato forfettariamente, poi una volta disponibili i dati dei contatori, i concessionari versavano l’eventuale conguaglio, oppure stornavano la somma corrisposta in eccesso. E’ lo stesso meccanismo che si adotta per le forniture di energia o di gas. Il rapporto insomma si è svolto in maniera fisiologica”.
E sulla quantificazione del danno: “Ammetto di aver letto più volte la sentenza di primo grado e di non aver capito come la Corte sia arrivata a calcolare un danno di 845 milioni. A quanto pare sono le somme che residuano dalle giocate una volta pagate le vincite e il prelievo. Tuttavia, quella somma comprende denari che il concessionario non vede: sono incluse infatti anche le somme che percepiscono gestori e esercenti. Bplus in quel periodo ha ottenuto ricavi lordi per 34 milioni, da cui andrebbero levate le spese e i costi di gestione. Il danno comunque va calcolato sulle perdite che eventualmente ha subito l’amministrazione per i ritardi, ammesso che questo danno ci sia stato”.
Vinti ha quindi posto l’accento sulle conseguenze che produrrebbe una nuova condanna: “A fronte di 850 milioni l’anno che Bplus versa allo Stato ogni anno, gli utili ammontano a 40-45 milioni. Se la Corte confermasse la condanna di 845 milioni, la prima conseguenza sarebbe il fallimento di Bplus, e quello sì che sarebbe un danno erariale. Se si intende condannare la compagnia, allora si disponga una nuova CTU per accertare l’effettivo danno erariale subito la condanna venga effettuata su quella base”. gr/AGIMEG

 

 

Ore 12.18 –  Scuderi (Bplus), Presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, si sospenda giudizio sulle maxipenali

 

“Abbiamo già depositato un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, e lo abbiamo prodotto in giudizio, perché affronta il nodo del ne bis in idem” lo ha detto l’avv. Andrea Scuderi (Bplus), nel corso dell’udienza sulle maxipenali slot che si sta svolgendo di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti. “Nel caso Gabetti e Grande Stevens – intentato quando si era già concluso il procedimento di fronte alla Consob era in corso quello di fronte al giudice penale” ha spiegato ancora Scuderi, “la Corte ha affermato non solo il diritto a non essere condannato due volte per la stessa vicenda, ma anche a non essere processato due volte per la stessa vicenda”. E quindi ha chiesto di “sospendere il giudizio in attesa della decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”. gr/AGIMEG

 

 

Ore 13.00 – Barreca (Bplus): “La nostra prima richiesta è di dichiarare improcedibile il giudizio”

 

“La nostra prima richiesta è di dichiarare improcedibile il giudizio” ha riassunto l’avv. Barreca (Bplus), nel corso dell’udienza sulle maxipenali newslot che si sta svolgendo di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti. “In subordine, chiediamo che venga sospeso il giudizio in attesa della decisione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. E ancora, in subordine che venga sollevata la questione di legittimità costituzionale, sull’interpretazione della Carta Europea dei Diritti dell’Uomo, che all’art. 50 detta il principio del ne bis in idem. O ancora, sullo stesso principio, che la questione venga rimessa alla Corte di Giustizia Europea”. gr/AGIMEG

 

 

Ore 13.47 – Varone, “Comportamento dei dirigenti Aams estremamente diligente”

 

“Dagli atti emerge che i dirigenti sono stati estremamente diligenti, tant’è che hanno avviato la procedura di comminazioni delle penali una volta rilevati gli inadempimenti. Inoltre, hanno assicurato allo Stato un gettito superiore ai bilanci di previsione”. Lo ha detto l’avv. Varone, difensore di Giorgio Tino e Antonio Tagliaferri, all’epoca dei fatti Direttore Generale e Direttore del Settore Giochi dei Monopoli, chiedendo l’assoluzione dei suoi assistiti. Varone ha ricordato, inoltre, le dichiarazioni del colonnello Rapetto, ovvero che dalla gestione degli apparecchi lo Stato non avrebbe subito nessun danno erariale. E ha chiosato: “Uno degli obiettivi principali era quello di assicurare l’utile erariale, e è stato conseguito”. Inoltre ha sostenuto che la sentenza di primo grado sia fondata su un equivoco, “il mancato allacciamento in rete non ha trasformato il gioco in gioco illegale. Il fatto che un apparecchio fosse dotato di Noe, implicava che la conformità, e quindi la legittimità, della macchina. Inoltre, contrariamente a quanto si sostiene nella sentenza, i dirigenti avrebbero prodotto un danno erariale, se non avessero rilasciato i Noe”. E sul difetto di colpa dei due dirigenti: “Sogei aveva un contratto per fornire la consulenza tecnica ai Monopoli sull’allestimento tecnico, e sfido chiunque a asserire che il mancato collegamento delle macchine, il mancato inserimento dei dati sulle giocate, non fossero dei problemi tecnici” gr/AGIMEG

 

 

Ore 14.16 – Procura generale: “Il danno deriva dal mancato controllo delle giocate”

 

“Non è stato negato il punto centrale della sentenza di primo grado. Sembra che la sentenza abbia inventato, o modificato nel tempo, l’oggetto della causa”. Lo hanno detto nella propria requisitoria i procuratori generali Federici e Rebecchi nel corso dell’udienza sulle maxipenali newslot di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti. “In realtà, il Procuratore generale negli atti di citazione del primo grado addebitava alle concessionarie l’impossibilità di controllare in tempo reale il flusso delle giocate, e di conseguenza lo sperpero di risorse pubbliche. E’ un aspetto che le concessionarie non hanno contestato nei loro interventi. Il pagamento del prelievo era solo una questione di risorse, ma non era l’obiettivo finale della rete”. I procuratori hanno anche affrontato la questione del peso che il giudice di primo grado ha dato alla CTU: “la perizia è una prova legalmente acquisita nel procedimento, questo non è stato messo in discussione. Poi il Collegio ne ha fatta un’opportuna valutazione nella sentenza”. E sulla questione del ne bis in idem: “E’ una questione lungamente dibattuta in precedenza. La Carta Europea dei Diritti dell’Uomo vieta la duplicazione dei procedimenti penali, la Corte dei Conti non è un giudice penale, ma contabile”. rg/AGIMEG

 

 

Ore 14.22 – Maxipenali newslot, conclusa l’udienza alla Corte dei Conti. La decisione arriverà fra alcuni mesi

 

Si è appena conclusa l’udienza di merito sulle maxipenali newslot di fronte alla Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti. La decisione della Corte è attesa nel giro di alcuni mesi. rg/AGIMEG