Matone (Lega): “Assistiamo ad una riduzione dell’offerta fisica a favore dell’online, ma come si può contrastare l’offerta di gioco online illegale aperto 24 su 24 mentre noi applichiamo limiti al gioco fisico, come ad esempio il distanziometro?”

Si sta svolgendo a Roma la tavola rotonda promossa dall’Osservatorio permanente su Osservatorio Giochi, Legalità e Patologie dell’Eurispes sul tema “Il riordino del gioco pubblico e il ruolo dell’offerta territoriale in Italia”.

“Durante il mio lavoro da procuratore ho fatto chiudere diverse sale perché facevano giocare dei minorenni. Ciò avveniva nel 2008. Ora sono ritornata sul tema perché sono una parlamentare e ci sono state varie battaglie parlamentari in merito. Il riordino del gioco è assolutamente necessario e imminente poiché gli enti locali hanno prodotto normative frammentate e slegate con la realtà. È imminente una discussione in merito ai decreti attuativi relativi al riordino del gioco pubblico”. E’ quanto ha dichiarato Simonetta Matone, deputata Lega.

“Va cercato un equilibrio tra interessi diversi: in primis per lo Stato, poi per gli imprenditori e per i lavoratori. Però questo settore ha dei lati negativi che vanno mitigati. La criminalità tiene d’occhio il settore perchè girano molti soldi e quindi è errato per le Regioni operare in modo vario, come per esempio il distanziometro. Stiamo assistendo ad una riduzione dell’offerta fisica in favore dell’online, ma come si può contrastare l’online illegale che è aperto 24 ore su 24 mentre noi poniamo limiti al gioco pubblico fisico? Bisogna fare passare l’idea che la rete è un presidio di legalità. Dobbiamo proteggere i più vulnerabili e l’assistenza socio-sanitarie in questo tema è insufficiente. Altre dipendenze sono curate molto meglio. Il giocatore compulsivo di solito è un depresso, quindi non va attaccata la malattia, ma la causa: in questo caso la depressione. È importante renderlo consapevole della sua patologia. La cornice europea inoltre ci impone di tutelare i minori da questi rischi e un ruolo importante lo ha l’esercente ed è fondamentale la sua formazione”, ha concluso. ac/AGIMEG