Match fixing, Uefa cerca un partner per migliorare la capacità di intervento e la collaborazione internazionale

La Uefa cerca un partner che supporti la lotta al match-fixing. Il soggetto dovrà condurre uno studio per migliorare le capacità di indagine e le strategie di contrasto alle combine. Inoltre dovrà collaborare con i soggetti creati dalla convenzione di Macolin e con l’Europl. La Uefa inoltre punta a una maggiore collaborazione con autorità nazionali, forze di polizia e magistrature inquirenti. “L’obiettivo è capire come far collaborare tutti i soggetti impegnati nel contrasto al match-fixing” ha spiegato il presidente della Uefa Aleksander Čeferin. “Il problema principale è che la nostra giurisdizione si ferma al calcio. Non possiamo mettere sotto sorveglianza i telefoni, o mettere in carcere chi commette un reato. E quando un server informatico si trova a 10mila chilometri dall’Europa, ci troviamo con le mani legate”. Entro il 28 ottobre i soggetti interessati dovranno manifestare il proprio interesse, la Uefa effettuerà una prima selezione entro il 30, quindi i soggetti ammessi dovranno presentare un progetto completo entro il 27 novembre. lp/AGIMEG