Nei casi di combine i club risponderanno anche in sede penale. E’ questo l’effetto della legge n. 39 del 3 maggio scorso che ha esteso la disciplina della 231 – che richiede alle aziende sportive di adempiere a tutta una serie di misure volte alla sicurezza e formazione dei propri dipendenti – anche ai reati di frode sportiva ed esercizio abusivo di attività di gioco o scommesse. D’ora in avanti quindi, riporta la Gazzetta dello Sport, le società calcistiche risponderanno in prima persona anche sul piano personale per le combine messe in atto dai rispettivi tesserati. lp/AGIMEG