Marconi (cons. Marche): “Con le distanze abbiamo bloccato la creazione di nuove attività di gioco”

Sono state discusse nel Consiglio Regionale delle Marche le modifiche alla normativa sul gioco d’azzardo patologico, dipendenza da nuove tecnologie e social network. “Modifica necessaria. L’articolo 1 proroga al 30 novembre 2021 i termini per l’adeguamento da parte degli esercenti alle disposizioni riguardanti i luoghi di installazione degli apparecchi e congegni per il gioco. L’articolo 2 differisce al 30 novembre 2021 l’adozione da parte della Giunta Regionale alla disciplina relativa alle modalità per l’attivazione dei corsi di aggiornamento e formazione diretti al personale impegnato nelle diverse realtà del gioco e per i gestori. L’articolo 1bis sostituisce le parole associazioni del volontariato con enti del terzo settore”, è quanto ha detto il consigliere PD Fabrizio Volipini. “Ricordo che all’approvazione della prima proposta di legge si erano date tempistiche stringenti, perchè reputavamo che fosse necessario dotarsi anche per la Regione Marche di un regolamento per il contrasto del gioco patologico. Abbiamo fatto un lavoro intenso durato più di un anno e vorremmo riaprirlo perchè ci stiamo accorgendo che alcuni comuni non si stanno dotando dei regolamenti previsti. Non siamo né a favore né contrari alla proroga. La questione è che si fanno le leggi, ma poi non vengono applicate”, ha aggiunto la consigliera del M5S Romina Pergolesi. “Ci troviamo davanti ad un paradosso. La Regione Marche può legiferare sulla tutela della salute e non sul tema del gioco, che è un tema nazionale. Da una parte lo Stato recepisce ingenti risorse dal gioco dall’altra parte deve mettere altre risorse per contrastare gli effetti negativi che porta. Questo paradosso cozza con la nostra legge. Abbiamo cercato di introdurre sistemi che tutelino le fasce più deboli. Abbiamo introdotto una serie di misure come quella delle distanze dai luoghi sensibili, come forme di dissuasione anche se non sempre risultano efficaci. Anche qui esiste un paradosso. Inseriamo i bancomat nei luoghi sensibili, ma poi spesso in molte case da gioco si può pagare con il pos. Credo che la Regione debba avere un equilibrio rispetto a questa legge, debba avere la forza di continuare a portarla avanti. La proposta e la possibilità dei Comuni di fare regolamenti nasce dal fatto che in Commissione abbiamo riflettuto sul fatto che non tutti comuni sono uguali, allora abbiamo detto ‘dobbiamo dare uno strumento a chi quella realtà la vive e la conosce’. La norma come quella introdotta avrà degli effetti sia positivi che negativi”, ha continuato Elena Leonardi, consigliere di Fratelli D’Italia Alleanza Nazionale. “Condivido questa modifica, in attesa della verifica dei provvedimenti statali in materia. Sono convinta di questa proposta di legge che va verso la proroga dei termini”, ha detto Jessica Marcozzi, consigliere di Forza Italia. “Aspettiamo da tempo l’applicazione di questa legge sulla ludopatia. Io sarei contento se venisse applicata al più presto. Capisco le esigenze di carattere pratico, ma non mi piace la proroga di due anni soprattutto dal momento che tutti sottolineiamo il bisogno di contrastare il gioco patologico. Due anni sono davvero tanti”, ha continuato Sandro Bisonni consigliere del Gruppo Misto. “Credo sia prevalso il buon senso per una legge che crea problemi. Non possiamo mettere la testa sotto la sabbia. Sappiamo che il distanziometro causa anche dei danni economici a quelle attività che hanno scelto di installare gli apparecchi da gioco. Ma credo che il problema sta a monte, e non nel territorio. Le nuove tecnologie danno la possibilità di giocare, come possiamo agire nel territorio? Credo che lo sforzo debba essere fatto a livello nazionale”, ha aggiunto Sandro Zaffiri consigliere di Lega Nord – Marche. “Vorrei ricordare che stiamo rimediando ad un errore tecnico della maggioranza di cancellare la retroattività sulle istanze dei luoghi di gioco sui punti sensibili. Con le distanze abbiamo bloccato la creazione di nuove attività di gioco. Queste attività andrebbero in aree marginali rese impraticabili anche dal terremoto. Credo sia la seconda o la terza volta che discutiamo della proroga della formazione. E’ una questione, questa, che riguarda l’intera società, infatti l’Istituto della Sanità ha introdotto questa patologia nei Lea”, ha detto Luca Marconi, consigliere di Popolari Marche-Unione di Centro. “Stiamo sbagliando, forse anche in buona fede. Nelle Marche è stata forse fatta una delle normative più all’avanguardia. Lo strumento che oggi abbiamo dato tutela i comuni e chi vuole combattere la ludopatia. Credo sia sbagliato una legge che è strumento fondamentale per i nostri cittadini. Non possiamo abbassare la guardia su questo problema. Il tema non deve essere solo economico-finanziario ma anche etico. E’ vero che il tema è nazionale, ma noi siamo una componente politica di questo Stato, interveniamo quindi sulla competenza della salute. Quale lavoro è stato fatto in questi anni per dire che c’è bisogno di una proroga? Credo non sia stato fatto nulla. Questa non è una retroattività, ma una legge. Credo si stia cercando solamente di allungare il brodo. Si sta incidendo sulle tasche e sulla vita sociale di molto marchigiani. Le forze dell’ordine chiedono strumenti per intervenire e quello da noi fornito crea garanzie”, ha continuato Francesco Micucci consigliere del PD. cdn/AGIMEG