“Su questa legge esprimiamo dubbi, così come dubbi abbiamo espresso sulla legge regionale che crea problemi al territorio. Intervenire a posteriori sul fenomeno è inutile, è necessario fare prima cultura. Dobbiamo capire se questo tipo di interventi funziona davvero, per questo è importante la valutazione sullo stato di attuazione della normativa. I benefici da questo Piano non ci saranno, è impossibile intervenire sulle persone malate. Inutile ridurre l’offerta a livello regionale quando possiamo accedere al gioco anche tramite il nostro cellulare. E’ una politica scellerata, sappiamo che non possiamo fare nulla. Si deve valutare l’effetto di queste leggi prima di investire dei soldi. Questa legge sicuramente creerà problemi”. E’ quanto ha detto il consigliere Zaffiri Sandro di Lega Nord-Marche durante la discussione in Consiglio regionale delle Marche del “Piano regionale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e da nuove tecnologie e social network (dipendenze digitali). Legge regionale 7 febbraio 2017, n. 3, articolo 9, comma 1”. “Su un testo di questo tipo sarebbe stato importante inserire una clausola valutativa”, ha continuato Busilacchi Gianluca, del Gruppo Misto – Articolo 1. “Nella legge è già contemplata, in questo atto ci sono 118mila euro per fare le valutazioni. La valutazione dell’atto precedente già esiste. Mettiamo a conto delle azioni di prevenzione, così come facciamo per altre dipendenze”, ha replicato Luca Marconi di Popolari Marche – Unione di Centro. “Purtroppo il gioco con la tessera sanitaria non è ancora in funzione. Lo Stato incassa 10 miliardi dal gioco e ne spende 16 per curare i ludopatici. E’ necessario un’intervento sulla cultura per poter fronteggiare il fenomeno della ludopatia. Dobbiamo fare qualcosa sia a livello locale che nazionale”, ha detto Giorgini Peppino del M5S. cdn/AGIMEG