Manovra, emendamento sui giochi: proroga onerosa per concessioni in scadenza e più licenze per il gioco online, bandi entro settembre 2022

Saranno presentati entro il 29 novembre, in commissione Bilancio in Senato, gli emendamenti alla Manovra. I tecnici del MEF starebbero lavorando in questi giorni sull’emendamento in materia di gioco alla legge di Bilancio. Molto probabilmente sarà prevista la proroga onerosa per tutte le concessioni in scadenza e un maggior numero di licenze per il gioco online.

In Manovra si dovrebbe prevedere l’indizione delle prossime gare per slot, vlt e gioco online entro il 15 settembre 2022. Proprio relativamente al gioco online, il bando che verrà emanato vedrà con molta probabilità un ampliamento del numero di concessioni, non più 40, ma 100. La base d’asta sarà superiore ad 1 milione di euro per ogni diritto.

L’emendamento allo studio mira a superare le difficoltà legate alla decadenza delle concessioni arrivate a scadenza naturale: le concessioni vigenti per slot e Vlt saranno molto probabilmente prorogate finchè non verranno sottoscritte le nuove concessioni onerose a partire dal 1° aprile 2022. Stesso discorso per le concessioni del gioco online, ma dietro pagamento dal 1° gennaio 2023 di 365 euro al giorno.

Per quanto riguarda la rete fisica, come anticipato da Agimeg, si dovrebbero prevedere i seguenti diritti: 10.000 agenzie di scommesse, 5.000 corner, 200.000 diritti per le slot, 50.000 diritti per le vlt, 2.800 diritti per le sale dedicate e 35.000 diritti di punti vendita per bar e tabacchi.

Anche le scommesse andranno a gara, Adm prevede di incassare almeno 410 milioni di euro. Fino alla gara, saranno rinnovate le concessioni in vigore, che ricordiamo essere in proroga dal 2016. L’emendamento del governo punta invece ad anticipare il bando per le concessioni del bingo, in modo da allinearlo agli altri bandi di gara. Infine l’ippica: il Governo mira ad allineare la tassazione delle scommesse ippiche a quota fissa a quella delle sportive, ovvero 20% della spesa per il fisico e il 24% per l’online. lp/AGIMEG