Una delegazione delle lavoratrici del gioco pubblico è stata appena ricevuta dal Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti. L’incontro è arrivato a seguito di una lettera inviata da Antonia Campanella, promotrice del presidio delle lavoratrici ed imprenditrici del gioco pubblico durato quasi due mesi a piazza Montecitorio. Nella lettera, veniva sottolineato che “nel giorno dedicato alla Festa della Donna ho deciso di scriverle poche righe per significare che, al di là delle commemorazioni e dei festeggiamenti, il concetto di “diritto” ancora rimane, per le donne, sotto molti aspetti, qualcosa di teorico. Un’astrazione che non si concretizza. Dal 12 gennaio 2021, unitamente ad un nutrito gruppo di donne, manifesto tutta la disperazione ed il dolore di lavoratrici e imprenditrici del Settore del Gioco Pubblico che non riescono più a garantire la sopravvivenza delle loro famiglie. Donne che lottano, oggi come ieri, per difendere il proprio lavoro, la propria dignità e, soprattutto, per garantire un futuro ai propri figli. Quarantacinque giorni di ininterrotto presidio in piazza Monte Citorio per chiedere solo di essere ascoltate. Quarantacinque giorni di inesauribile resistenza. Quarantacinque giorni di solitudine. Nessuno ha raccolto il nostro grido di sofferenza”. Il grido questa volta è stato invece raccolto da Elena Bonetti (ministro per le Pari Opportunità – Italia Viva) e l’incontro è stato all’insegna della cordialità e dell’attenzione verso la grave situazione del gioco pubblico. “Il ministro ci ha detto che è giustissimo portare alla ribalta le problematiche del nostro settore sia quelle presenti sia quelle future ed è pronta a riparlarne con noi nelle prossime settimane – ha dichiarato ad Agimeg la delegazione -. La Bonetti ci ha fatto molti complimenti, comprendendo tutto quello abbiamo fatto in piazza per quasi due mesi ed è stata contenta di averci ricevuto proprio il giorno della festa della donna. Ha riconosciuto che le nostre attività sono sicure e che abbiamo fatto tanto per tutelare la salute sia dei dipendenti sia dei giocatori, attivando protocolli molto stringenti, ma che con queste chiusure prolungate il settore sta andando in mano all’illegalità. cdn/AGIMEG