Macaluso (Enna Viva): “Nuovo regolamento sul gioco non contrasta la dipendenza ma rischia solamente di limitare la libertà economica privata”

“Nessun rilievo è stato sollevato circa la legittimità o meno del regolamento o sulla competenza del Consiglio Comunale sull’argomento. Detto ciò, il regolamento sul gioco lecito, proposto da un consigliere comunale di maggioranza, è un regolamento che nei fatti non regolamenta nulla rispetto all’obiettivo, seppur nobile, che probabilmente  vorrebbe prefiggersi e cioè quello di contrastare la dipendenza dal gioco ovvero contrastare una tra le più gravi piaghe sociali dei nostri tempi, la ludopatia”. E’ quanto ha detto in merito al regolamento sul gioco lecito, il capogruppo al Consiglio Comunale di Enna Viva, Giusy Macaluso.

“Il regolamento in oggetto, esitato in commissione e che approderà in aula, forse qualcuno non sa, è composto da 17 articoli, 14 dei quali riprendono pedissequamente la legislazione nazionale e soprattutto regionale in materia. Quindi nessun passo in avanti fa il regolamento rispetto a quanto previsto dalle norme in materia, nel senso che nulla di nuovo introduce per contrastare la dipendenza dal gioco. I rimanenti articoli, poi, non introducono alcuna premialità, semmai il contrario, infatti, l’articolo 13, in particolare, introduce una penalità nei confronti dei commercianti che all’interno del proprio esercizio commerciale hanno le c.d. macchinette per il gioco lecito, ottenute a seguito di formale richiesta prima e di regolare concessione poi. Nello specifico l’art. 13 del regolamento in questione prevede che, “decorsi 6 mesi dall’entrata in vigore del presente regolamento, i soggetti nelle cui sedi si svolge attività di gioco lecito con vincite in denaro, non possono accedere ai benefici (patrocini, agevolazioni, contributi) concessi dal Comune di Enna””, aggiunge.

“A scanso di ulteriori equivoci, anche l’emendamento circolato in commissione per pochi minuti non introduceva alcuna premialità, ma al massimo la mera possibilità di una eventuale agevolazione tributaria, in materia di Tari, nei confronti di tutti coloro che cessano di svolgere l’attività di gioco lecito con vincita in denaro. Alla luce di ciò, mi pare evidente che il regolamento di che trattasi mira per chi lo propone, ad avere esclusivamente un pò di visibilità e niente altro, certamente non è utile a contrastare il fenomeno sempre più dilagante della ludopatia, che invece va contrastato con azioni forti e diverse e per il quale l’Amministrazione ha il dovere di individuare soluzioni concrete, coinvolgendo anche i servizi sociali territoriali. Non si possono penalizzare gli esercenti un’attività commerciale che hanno scelto legittimamente di svolgere, nella propria sede commerciale, l’attività di gioco lecito o altre categorie per risolvere o contrastare un problema che l’Amministrazione ha il dovere, si, di contrastare ma in modo differente. Ma chi si vuole prendere in giro? Il proposto regolamento per l’esercizio del gioco lecito non è, a mio avviso, la soluzione per contrastare in maniera incisiva il gravissimo problema sociale della dipendenza patologica dal gioco, ma si rischia solamente di limitare la libertà economica privata, pertanto, qualora il regolamento venisse emendato in aula, valuteremo positivamente solo azioni realizzabili e che vanno esclusivamente nella direzione di contrastare seriamente il fenomeno della ludopatia, niente altro”, ha sottolineato. cdn/AGIMEG