M5S: “Governo ritiri dal commercio giochi e videogiochi che rischiano di alimentare comportamenti mafiosi e di sostegno alla criminalità organizzata”

“Il Governo è a conoscenza dei gravi fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza, anche normative, ritiene opportuno adottare affinché sia evitata la diffusione e la vendita sul libero mercato dei giochi e videogiochi di cui in premessa, disponendone anche l’immediato ritiro, in quanto gli stessi rischiano di incitare all’odio e alla violenza mafiosa e di alimentare comportamenti mafiosi e di sostegno alla criminalità organizzata? Quali iniziative di competenza il Governo intende intraprendere al fine di garantire che, anche nell’ambito dei social network, come ad esempio Facebook e non solo, sia attivata, d’intesa con le società che li gestiscono, un’attenta attività di controllo delle pagine social, al fine di rimuovere prontamente tutti i tipi di contenuti che inneggiano alla criminalità organizzata di tipo mafioso?”. Sono gli interrogativi rivolti dai deputati Ascari, Mariani, Martinciglio, Nappi e Barbuto al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della giustizia con un’interrogazione a risposta orale alla Camera. I deputati del M5S nelle premesse hanno sottolineato che: “da tempo, sono in circolazione sul mercato nei negozi ludici e store online, giochi da tavola e videogiochi che inneggiano alla criminalità organizzata di tipo mafioso; tra questi, a titolo esemplificativo si citano i prodotti « Mafia City », « Mafia Empire », « Mafioso: Giochi di Gangster », « Gioco della Mafia », « City Mafia Gods », « Mafia Families » e « Narcos: Cartel Wars »; in questi giochi, dai contenuti espliciti e violenti, i giocatori vestono il ruolo di sanguinari personaggi criminali che si sviluppano, a seconda del gioco, in scenari spesso sanguinari di supremazia mafiosa; questi giochi, dunque, sembrerebbero restituire ai giocatori, spesso giovani e giovanissimi, visioni distorte della mafia e del suo ruolo all’interno della società, con potenziali ripercussioni ancora del tutto da verificare nella vita reale; è evidente, dunque, il carattere diseducativo di questo tipo di prodotti che, banalizzando la gravità della criminalità organizzata e trasformando in oggetto ludico il metodo mafioso, rischiano di alimentare l’inconsapevolezza su questo fenomeno e incoraggiare eventuali comportamenti violenti e diffusi; collegato al diffondersi di questi giochi che potrebbero alimentare il concetto di mafia come positività e favorire il rischio di emulazione, potrebbe essere il diffondersi di pagine del social network Facebook in cui si inneggia a padrini mafiosi defunti, come denunciato da Adriana Colacicco, del Progetto di Vita, che ha documentato l’esistenza di pagine inneggianti a Matteo Messina Denaro e alla Sacra Corona Unita”. cdn/AGIMEG