I senatori del Movimento cinque stelle Croatti, Floridia Barbara, Licheri Sabrina, Guidolin hanno rivolto ai Ministri dell’economia e delle finanze (Mef) e delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) un’interrogazione con richiesta di risposta scritta riguardante il declassamento della dogana di Ravenna.
“Il recente declassamento della dogana di Ravenna, passata dalla prima alla terza fascia, ha generato forti preoccupazioni nelle associazioni di categoria, negli imprenditori e nelle molteplici professionalità che operano nel porto di Ravenna, infrastruttura di rilevanza strategica per l’economia locale, regionale e nazionale;
la decisione appare in contrasto con i volumi di traffico e di movimentazione merci gestiti dal porto di Ravenna, che nel 2022 ha raggiunto un record storico di 27 milioni di tonnellate movimentate e si è confermato il primo porto italiano per lo sbarco di rinfuse solide, oltre a gestire un ampio spettro di merci e un crescente traffico passeggeri e container;
il porto di Ravenna è attualmente oggetto di significativi investimenti pubblici e privati per un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro, che comprendono lo sviluppo di un nuovo terminal crociere, un terminal contenitori e il rigassificatore, infrastrutture che incrementeranno ulteriormente il volume e la complessità delle operazioni doganali nei prossimi anni;
considerato che:
l’ufficio doganale di Ravenna, con un organico di 56 funzionari più un dirigente, si trova a gestire non solo le operazioni legate al porto, ma anche un’ampia gamma di attività, tra cui 750 sale gioco e il polo distillatorio più grande d’Italia, generando un gettito annuo tra dazi e IVA superiore a 2 miliardi di euro;
la carenza di personale presso l’ufficio doganale di Ravenna è stata più volte segnalata, sia dall’amministrazione locale che dalle associazioni di categoria, senza che tuttavia vi sia stata una risposta adeguata da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM);
il declassamento alla terza fascia, oltre a comportare una riduzione delle risorse umane e materiali assegnate alla dogana di Ravenna, rischia di compromettere l’efficienza operativa e la capacità di controllo, con possibili ripercussioni sulla sicurezza e sulla competitività del porto rispetto agli scali concorrenti di Trieste, Venezia e Ancona, che restano di primo livello;
tale decisione sembra incoerente con la recente istituzione della zona logistica semplificata dell’Emilia-Romagna e con l’obiettivo di attrarre investimenti e rafforzare l’economia locale, come dimostrato dallo stanziamento di 80 milioni di euro di credito d’imposta destinati alle imprese che operano con il porto di Ravenna”, sottolineano i senatori nelle premesse.
I senatori hanno quindi chiesto “di sapere: quali siano le motivazioni e i criteri organizzativi che hanno portato l’Agenzia delle dogane e dei monopoli a declassare la dogana di Ravenna alla terza fascia, nonostante i volumi di traffico e l’importanza strategica dello scalo;
se il Governo intenda intervenire presso l’Agenzia per sollecitare una rivalutazione della decisione e garantire il ripristino delle risorse e degli organici necessari a supportare adeguatamente le attività doganali di Ravenna;
quali azioni urgenti intenda adottare per affrontare la carenza di personale presso l’ufficio doganale di Ravenna, in considerazione del previsto aumento delle attività legate alle nuove infrastrutture e ai futuri sviluppi del porto;
come intenda garantire che le decisioni organizzative dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli siano allineate alle reali esigenze economiche e strategiche del territorio ravennate, per preservarne la competitività e la crescita economica”. cdn/AGIMEG