Ludopatia: le linee guida del dipartimento politiche antidroga

Sono state pubblicate da parte del dipartimento politiche antidroga le linee guida per prevenire, curare e riabilitare il soggetto “colpito” da ludopatia. L’approccio utilizzato è multidisciplinare e considera aspetti  neurobiologici, psico-comportamentali, sociali e finanziari che stanno alla base del gioco d`azzardo patologico. Ed è in questo contesto che si colloca la pubblicazione scientifica da titolo “Gambling – Gioco d`azzardo problematico e patologico: inquadramento generale, meccanismi fisio-patologici, vulnerabilità, evidenze scientifiche per la prevenzione, cura e riabilitazione. Un manuale per i Dipartimenti delle Dipendenze” a cura del Dipartimento Politiche Antidroga con il patrocinio delle Nazioni Unite (Unicri), della Federazione nazionale dell`ordine dei medici, della Società italiana dei medici di medicina generale, dell`ordine nazionale degli psicologi, degli ordini e associazioni degli assistenti sociali, degli infermieri e degli educatori. Nel manuale oltre ad essere approfonditi gli aspetti epidemologici, quindi la frequenza e distribuzione della malattia come fenomeno, sono anche considerati gli aspetti neurofisiologici, fattori di vulnerabilità (genetici, famigliari, sociali ed ambientali) e i processi che portano a sviluppare tale patologia.  “E` importante ricordare – dice il capo del DPA Giovanni Serpelloni- a tutte le persone che soffrono di questa malattia che il gioco d`azzardo patologico, con le giuste terapie e supporti, è una malattia sicuramente prevenibile, curabile e guaribile”. E “devono sapere, inoltre, che questi problemi sono sicuramente superabili sia con un percorso professionale, ma anche contestualmente con un percorso umano che ha, e deve avere, come primum movens, la speranza del paziente che da una patologia di questo genere si può guarire ridando fiducia, dignità, qualità di vita e benessere a se stessi e alla propria famiglia”. “E` necessario quindi – conclude – mettere in campo strategie e linee d`azione che dovranno essere indirizzate, da un lato, a informare e formare gli operatori del settore socio-sanitario (dipartimenti delle Dipendenze) sulla base delle moderne evidenze scientifiche in nostro possesso; dall`altro, alle istituzioni cui competono le attività di controllo e regolamentazione a livello centrale e territoriale”. fda/AGIMEG