Giovanni Assereto, Docente all’Università di Genova (Alle origini della “magica cinquina”. Nascita e sviluppo del lotto all’uso di Genova), che ha affermato: “Vi parlerò con piacere della storia del gioco del Lotto, nato a Genova a metà del 1600. Qualcuno ha attribuito la nascita del Lotto ad Adrea Doria ma si sbagagliò in quanto nacque ben 18 anni dopo la sua morte. Il gioco nasce con il sorteggio di 5 tra 120 nomi facenti parte della nobiltà cittadina, con estrazioni previste due volte all’anno. Puntando sui nomi, e non su 90 numeri, non vi erano aspetti legati alla cabala a alla smorfia, ma si facevano pronostici su simpatie, antipatie, ed amicizie”. “Per decenni – ha proseguito Assereto – il gioco venne condotto nella clandestinità, ma nel 1642 il Governo di Genova, preoccupato per le sue casse, decise di sottoporre il gioco ad una tassa e due anni dopo, il 25 gennaio del 1644, i Procuratori annunciarono che si potevano raccogliere puntate sul “Seminario”. Decisero, anche, di assegnare, a chi se fosse aggiudicato, l’appalto del gioco, e per un secolo e mezzo le cose rimasero invariate. Il “Seminario” genovese, molto complicato soprattutto per chi lo gestiva, riscosse un grande successo sia da parte dei genovesi che da parte dei forestieri, conosciuto anche in altre terre a seguito della diaspora dei genovesi all’estero. Infatti, i genovesi giocavano dall’estero per corrispondenza, accogliendo le puntate di coloro che erano interessati”. “In Italia – ha aggiunto Assereto – sono state Milano, Napoli, Torino e Roma le prime città in cui venne esportato il gioco che, nonostante i fallimentari tentativi di repressione, si è espanso mutando anche le sue caratteristiche e ampliando, ad esempio, le estrazioni da due a dieci”. mdc/AGIMEG