Lotto, Consiglio di Stato: “Versamenti tardivi dei proventi inficiano rapporto con Amministrazione e legittimano la revoca della concessione”

E’ stato presentato un ricorso al Consiglio di Stato per contestare la sentenza del Tar Lazio che stabiliva la revoca della concessione del Lotto in capo all’appellante.

I giudici di Palazzo Spada hanno spiegato che “nel caso di specie, la ricorrente nel corso del biennio 2018-2019 aveva versato in ritardo tredici settimane di proventi del gioco del lotto e più nel dettaglio che il ritardo, per sette settimane di estrazione, era stato superiore a tre giorni lavorativi (settimana del 27 marzo 2018, del 16 aprile 2019, dell’11 giugno 2019, del 12 novembre 2019, del 12 dicembre 2019, del 26 novembre 2019 e del 17 dicembre 2019). Inoltre, in più di una occasione il quarto versamento in ritardo (sempre superiore a tre giorni lavorativi) si era verificato entro sei mesi dall’ultimo inadempimento”.

“La tesi dell’appellante non può essere condivisa. Il giudice di primo grado ha correttamente rilevato che il requisito dell’abitualità fosse presente nel caso di specie laddove il ricevitore, che assume la qualità di agente contabile, nel corso di un periodo temporale pari a trenta mesi effettua “4 tardivi versamenti con ritardi rilevanti”, intendendosi per rilevanti “i ritardi superiori a 3 giorni lavorativi”, di cui il 4 ritardo viene compiuto entro sei mesi dall’ultimo. In sostanza, il comportamento dell’appellante, così come evidenziato nella revoca, è stato tale da inficiare il rapporto con l’Amministrazione concedente, considerata la particolare natura“.

Con questa motivazione è stato rigettato il ricorso e confermata la legittimità della sentenza del Tar Lazio. ac/AGIMEG