Lotto, il MEF abbassa la soglia di partecipazione alla gara. Oltre a società estere, sta valutando la partecipazione alla gara anche un gruppo di società italiane rappresentate da un fondo

Il Ministero dell’Economia ha effettuato una serie di modifiche al bando di gara del Lotto e ha inviato la nuova versione al Consiglio di Stato che – lo scorso agosto – aveva formulato una serie di appunti  congelando la procedura. I giudici di Palazzo Spada adesso si riuniranno per esaminare la nuova versione, l’udienza della Seconda Sezione al momento non è stata calendarizzata e presumibilmente non si terrà entro ottobre, quindi serviranno uno-due mesi per redigere il nuovo parereIl Ministero dell’Economia ha ritoccato verso il basso i requisiti economici chiesti ai candidati, secondo Palazzo Spada le precedenti soglie erano eccessivamente restrittive: avrebbero finito per escludere degli aspiranti, e avrebbero potuto innescare una serie di contenziosi. IL fatturato d’impresa minimo -per il triennio 2014-2014 – passa così da 150 a 100 milioni, la raccolta gestita da 500 a 350 milioni. Via XX Settembre ha inoltre ridotto da 12 a 6 mesi la durata dell’eventuale proroga della concessione. Il Consiglio di Stato aveva bollato come  “eccessivamente discrezionale e generica” la vecchia formulazione. Il Ministero dell’Economia ha invece mantenuto la propria posizione per quanto riguarda la localizzazione dei sistemi hardware e dei software per la gestione del gioco all’interno dello Spazio Economico Europeo. IL Consiglio di Stato aveva in sostanza chiesto che i server di gioco venissero stabiliti in Italia: “L’eventuale affidamento – si leggeva nel parere dello scorso agosto – delle attività oggetto di concessione ad una società non residente che localizza le infrastrutture tecnologiche (hardware e software) in territorio estero, se da un lato appare essere in linea con le esigenze connesse al rispetto del principio della libertà di stabilimento, appare dall’altro recare seri limiti all’esercizio della potestà fiscale dello Stato italiano”. Ma il Ministero dell’Economia adesso replica che “La previsione di residenza delle infrastrutture in uno degli Stati dello spazio Economico Europeo è prevista, in ossequio al principio della libertà di stabilimento, dalla legge 220 del 2010 ed è quindi non derogabile”. E inoltre ha puntualizzato che questa previsione non comporta oneri per lo Stato dal momento che le spese per effettuare controlli e le ispezioni saranno a carico del concessionario. Con l’abbassamento della soglia di entrata si potrebbe ampliare la platea dei possibili partecipanti. Oltre all’inglese Camelot, che gestisce le lotterie d’oltremanica e che ha più riprese ha espresso interesse per la gestione del Lotto in Italia, anche un gruppo di società italiane impegnate nel settore del gioco starebbe valutando la possibile partecipazione attraverso un fondo. lp/AGIMEG