Lotto, Aams al lavoro per correggere il bando entro fine agosto. Limiti economici, “gli stessi delle gare del SuperEnalotto e Gratta e Vinci”

Corsa contro il tempo ai Monopoli per salvare la gara del Lotto e far incassare all’Erario i 35o milioni attesi per il 2015. Dopo lo stop del Consiglio di Stato al bando di gara per l’assegnazione della nuova concessione che consentirà per i prossimi 9 anni la gestione del gioco pubblico più antico, l’amministrazione finanziaria è corsa ai ripari. Oltre a definire le misure per recepire le osservazioni formulate dai giudici amministrativi, il Tesoro punta ad accorciare i tempi per la formulazione del parere definitivo. Al di là delle sottolineature evidenziate dall’estensore del documento, Nicolò Pollari, ciò che ha spiazzato i Monopoli è stata la decisione del Consiglio di Stato di sospendere il parere. Una sospensione che neifattisi è trasformata in uno stop immediato alla gara. Se il parere fosse stato reso, pur con tutte le osservazioni del caso, l’amministrazione avrebbe potuto recepire le indicazioni,riadattare ilbando e avviare comunque la procedura di aggiudicazione della nuova concessione. Il bando, infatti, prevede ormai tempi strettissimi, visto che siamo a metà agosto: 6o giorni per la gara e almeno altri 3o per l’aggiudicazione. Momento questo – si legge in un articolo de Il Sole 24 Ore di Marco Mobili – in cui è previsto il pagamento dei primi 35o milioni di euro (il 50% della base d’asta fissata in 700 milioni) che, nella migliore delle ipotesi, arriveranno così a fine anno se non alla prima decade di gennaio, ultimo spazio utile per registrare correttamente l’incasso sui saldi di finanza pubblica 2015 così come prevede la legge di stabilità. In questi giorni i tecnici sono al lavoro per individuare le possibili correzioni da apportare al bando di gara riallineandolo alle indicazioni del Consiglio di Stato con la speranza di calendarizzare il bando rivisto e corretto per la prima sessione utile di fine agosto in cui si rivedranno i giudici amministrativi o al più tardi per la convocazione di metà settembre. Sul tema più delicato, ossia i requisiti di accesso alla gara indicati in 150 milioni di ricavi in tre anni e 500 milioni di raccolta annui, considerati da Pollari troppo restrittivi e tali da creare una barriera alla partecipazione, dall’esame dei bandi di gara degli ultimi anni, reperibili sul sito delle Dogane, emerge che si tratta degli stessi limiti economici già indicati nei bandi per l’assegnazione della concessione del Superenalotto (2007) equella del GrattaeVinci (2009). E stando sempre a questi limiti indicati nel bando e contestati dai giudici di Palazzo Spada oggi nel mercato del gioco sarebbero almeno una decina gli operatori con concessione italiana a possederli. lp/AGIMEG