Ci sono anche le catastrofi naturali tra le ‘good causes’ a favore delle quali le lotterie mondiali devolvono ogni anno ingenti somme di denaro. Nel corso della storia, sono state molte le lotterie – esistenti o create ad hoc – che hanno supportato la ricostruzione di intere città, rase al suolo da terremoti o uragani, con milioni di dollari. In gran parte del mondo la raccolta di fondi avviene sia attraverso la donazione di profitti derivanti da estrazioni speciali – che richiedono poca o nessuna approvazione dal punto di vista della regolamentazione – o con la creazione di nuovi giochi esclusivamente dedicati a seguito di calamità naturali, ma in questo caso dopo intervento del Governo.
Esemplificativo, da questo punto di vista, il Giappone, Paese segnato come l’Italia da una lunga scia di disastri naturali, su tutti quelli provocati da terremoti. Situato sulla cosiddetta cintura di fuoco del Pacifico, il Giappone da millenni si trova ad affrontare la minaccia dei terremoti – il primo storicamente documentato è del 599 d.C. – e negli ultimi decenni un concreto aiuto alla ricostruzione causata dai sismi è arrivato proprio dalle lotterie. Un esempio su tutti il disastro dell’11 marzo 2011, quello della centrale di Fukushima per intenderci, un terremoto di magnitudo 9,0, il più violento nella storia del Giappone e uno dei più forti nella storia del pianeta. Subito dopo la catastrofe, il Ministero degli Interni e delle Comunicazioni giapponese approvarono i piani per due lotterie speciali per raccogliere fondi per la ricostruzione dopo il terremoto. La prima di queste, la All-Japan Reconstruction Lottery, raccolse 30 miliardi di yen, circa 300 milioni di euro, la metà dei quali fu destinata alla ricostruzione, mentre l’altra lotteria, la Tokyo Metropolitan Reconstruction Lottery, destinata alla sola capitale nipponica, raccolse ulteriori 20 milioni di euro. Ma non è che la punta dell’iceberg. Nel terribile terremoto di Kobe del 1995 le somme raccolte furono ancora superiori, pari a 51 miliardi di yen, circa mezzo miliardo di euro, mentre nel 2005 a seguito del terremoto nella provincia di Niigata le lotterie destinarono ulteriori 10 miliardi di yen, circa 100 milioni di euro.
Anche Australia e Nuova Zelanda in passato sono state colpite da terremoti devastanti così come accaduto in Italia. Il 22 febbraio 2011, la seconda città più grande della Nuova Zelanda, Christchurch, è stata colpita da un terremoto di magnitudo 6,3. La devastazione fu maggiore rispetto a quella causata dal terremoto di magnitudo 7,1 che la città aveva subìto in precedenza, nel settembre 2010, a causa della minore profondità del terremoto di febbraio. Quasi immediatamente, le lotterie della Nuova Zelanda si mobilitarono per raccogliere fondi. Per non perdere tempo, e per sfruttare un prodotto già conosciuto da tutti i cittadini, utilizzarono il Lotto nazionale: il 50% delle giocate di un’estrazione speciale fu dirottato alla ricostruzione, estrazione che fu particolarmente giocata proprio in quanto abbinata alla finalità di sostenere la comunità colpita.
In Australia invece Tatts Group, che gestisce le lotterie in New South Wales, Queensland, Victoria, Northern Territory e Tasmania si è fatta avanti per due volte negli ultimi anni per fornire fondi di soccorso. A causa del contesto normativo e di giurisdizioni in cui opera, non esiste un modo diretto per collegare i ricavi della lotteria a un evento specifico, motivo per il quale Tatts in un’occasione donò il 10% dei profitti per la ricostruzione e più di recente, nel gennaio 2011, a seguito delle inondazioni che hanno devastato parte del Queensland, destinò parte della raccolta di un’estrazione speciale del mercoledì per raccogliere fondi a favore degli alluvionati. cdn/AGIMEG