Attualmente, solo un registratore di cassa su tre è ‘attrezzato’ per partecipare alla lotteria dello scontrino. Partire già a gennaio vorrebbe dunque dire escludere migliaia di attività del commercio, della ristorazione e dei servizi che, anche per l’emergenza Covid, non hanno avuto la possibilità di rinnovare il registratore di cassa o procedere all’adeguamento del vecchio. Confesercenti commenta così la partenza della lotteria dello scontrino.
“L’emergenza Covid ha avuto un impatto pesantissimo sulle imprese di vicinato”, commenta Confesercenti. “Tra chiusure forzate, fatturati azzerati e futuro incerto, molte attività non hanno ancora potuto completare gli investimenti necessari a partecipare alla Lotteria dello Scontrino. Anche perché il solo adeguamento dei registratori di cassa costerà alle imprese circa 400 milioni di euro: una cifra difficile da sostenere in questo momento, con la prospettiva di un Natale sotto le attese o addirittura di stop del lavoro per via delle regole di contenimento della pandemia”.
“Ci sembra dunque chiaro che non ci siano le condizioni per far partire la Lotteria già a gennaio: farlo vorrebbe dire escludere dalle vincite migliaia di consumatori e piccoli esercenti. Occorre rivedere le tempistiche, spostando il termine di almeno sei mesi. Anche le regole della lotteria, però, vanno ricalibrate: attualmente, il meccanismo di vincita è squilibrato, perché garantisce più possibilità di vittoria a chi emette più scontrini. Un vantaggio evidente per i giganti della grande distribuzione rispetto ai piccoli esercenti, ed un ennesimo elemento distorsivo della concorrenza”. cr/AGIMEG