“Ancora troppe incertezze sulla Lotteria degli scontrini”. E’ quanto ha detto Giovanni Caso, presidente provinciale di Confesercenti Grosseto che sottolinea come “parte della rete distributiva non sia ancora pronta”. “In questo contesto ci chiediamo che senso abbia essere partiti in questo modo con la lotteria. Si rischia di dare un’ulteriore spinta al declino dei piccoli negozi, creando un nuovo squilibrio a livello di concorrenza: sono soprattutto le catene e la grande distribuzione ad essere pronti, mentre i piccoli sono in difficoltà. Tra l’altro la lotteria non è applicabile su tutte le spese non c’è per quelle deducibili, tipo farmaci o parafarmaci, non c’è sulla benzina. Il costo dell’adeguamento, poi, ancora una volta ricade sui commercianti”, ha aggiunto. “Abbiamo più volte denunciato l’estrema necessità di una proroga almeno a giugno per far partire la lotteria degli scontrini”, ha detto Carla Palmieri, presidente di Confcommercio Grosseto. “Prima di tutto perché l’iniziativa porta con sè costi inopportuni che vanno a pesare sui bilanci dei commercianti. Per aggiornare i registratori telematici ed acquistare il lettore ottico per la lettura del codice lotteria, un esercente spende in media 300 euro. Va detto che, in questa prima fase, le richieste da parte dei consumatori che chiedono di partecipare alla lotteria sono ancora poche. Un’altra considerazione: si vuole spingere sull’utilizzo della moneta elettronica, serve un azzeramento vero delle commissioni. Una problematica che stanno rilevando soprattutto i piccolissimi esercizi, e in particolare i bar. Sappiamo che spesso a accade che i clienti chiedano di pagare anche il caffè con la carta, in quanto hanno attivato il cashback. Ancora una volta le strategie mirate al contrasto dell’evasione, purtroppo, vengono scaricate sulle piccole imprese, già allo stremo”, ha concluso. cdn/AGIMEG