Lotteria scontrini al via, ma quante perplessità

“Ci mancava solo questa. Ho sentito i miei associati e certo, in questo momento di crisi economica, non hanno bisogno di questa novità. Lotteria degli scontrini significa mettersi in regola con nuovi contatori e lettori di cassa, e questo comporta una ulteriore spesa per gli esercenti, colpiti dalla crisi pandemica. Chiediamo che sia il Governo a farsi carico dei costi di questa operazione. Non possiamo farla pagare sempre ai negozianti”, ha commentato l’avvio della lotteria degli scontrini Daniele Tarantino, vice presidente nazionale di Confimprese Italia e presidente di Confimpresa Massa Carrara. “Tecnicamente non abbiamo ancora idea di come possa funzionare nel nostro settore perchè i tecnici non riescono a evadere le richieste. Quindi la maggior parte non è pronta. Per il settore bar sarà un grosso problema perchè l’operazione richiede tempo, soprattutto per chi fa alto volume di scontrini a poco prezzo. Pagamento con pos e lettura dell’apposito codice allungherà i tempi per l’emissione tecnica dello scontrino. Inoltre, siamo sotto personale perchè il lavoro è calato per motivi pandemici e abbiamo un carico di lavoro maggiore. Non era il momento idoneo per questa operazione. Sarebbe stato meglio investire risorse nei ristori, perchè le aziende stanno rischiando la chiusura”, ha aggiunto Francesco Bennati, presidente della Fiepet di Massa Carrara. “Credo che la maggior parte degli esercenti ad oggi non sia adeguata ma proprio per un problema tecnico legato alle casse. Le spese sono tante, ci sono persone che non riescono a lavorare e devono adeguarsi. Non è un buon periodo ma tanto non si capisce. La normativa è partita con 60 giorni di tempo per adeguarsi. Dal 1° aprile scatteranno le sanzioni per chi non è in regola. Secondo me, è una cosa aberrante, non possono mettere una lotteria degli scontrini per combattere il sommerso, da affrontare con altri metodi. L’esempio lo abbiamo avuto con il cash back. Ho parlato con molti esercenti e la gente nemmeno lo chiedeva. Chi lo ha fatto ancora non ha ricevuto il denaro. E’ vero che c’è voglia di tornare alla normalità ma molti non hanno più soldi”, ha continuato Stefano Agnesini , presidente nazionale della Confederazione Imprese unite per l’Italia.

“Per capire se sta funzionando bisogna attendere almeno un paio di settimane. Difficile dare, a un giorno dal via, un numero preciso sulle adesioni”, ha spiegato la direttrice di Confesercenti, Antonella Savogin. Non nasconde le perplessità il presidente dell’Ascom Confcommercio Stefano Pattaro: “Questa lotteria porterà a nulla, è destinata al fallimento. Per aggiornare i registratori telematici e acquistare il lettore ottico per il codice lotteria, i negozianti devono spendere in media 300 euro. Un costo che in questo momento di crisi doveva essere evitato”.

“A quanto ci risulta più della metà dei commercianti non ha i mezzi per convalidare i codici, per ritardi a loro non imputabili. Molti di questi, inoltre, non hanno nemmeno i circa trecento euro (a cassa) che servono per aggiornare i programmi e acquistare i lettori ottici”, ha sottolineato il presidente regionale di Fipe in Emilia Romagna, Matteo Musacci.

“Viviamo tra difficoltà incredibili e il Governo invece di occuparsi di sostenere le imprese che lavorano si preoccupa della lotteria degli scontrini. Io personalmente non ho aderito all’iniziativa, e come me molti altri colleghi, con la Toscana capofila delle non adesioni, visto che tutte le nostre energie sono impegnate a cercare di andare avanti al meglio e di sopravvivere, ad acquistare la merce, a pagare gli stipendi, le tasse le bollette, tutte cose che nessuno ci ha tolto. Purtroppo chi governa non ha alcuna idea delle difficoltà che noi imprenditori dobbiamo superare ogni giorno, senza una straccio di aiuto e con la spada di damocle di nuove restrizioni e chiusure”, ha detto Mickey Condelli, presidente di Confcommercio Pontedera. “A fronte di appena 10 miliardi di ristori erogati, le imprese hanno acceso prestiti per 128 miliardi di euro. A dimostrazione del fatto che il contributo dello Stato alle imprese è oggettivamente minimale. E adesso, in piena emergenza, ci chiedono di spendere altre centinaia di euro per aderire alla lotteria degli scontrini, con una parte dei già nostri magri incassi che ritornano alle banche sotto forma di commissioni. Francamente, tutto questo è inaccettabile, così come è vergognosa la minaccia di segnalazioni all’Agenzia delle Entrate in caso di non adesione. L’ennesima conferma del fatto che la libera impresa è una utopia e che lo Stato continua a trattarci non da cittadini, ma da sudditi”, ha aggiunto.

“In relazione all’argomento trattato lotteria degli scontrini mi preme sottolineare che ci sarebbero tantissime altre priorità tra cui quella dei Ristori alle imprese che ancora stanno aspettando e che sono in grossissima sofferenza, invece lo stato che cosa fa? Aggiungere una nuova tassa e imposta è un nuovo obbligo a cura e spese degli esercenti. Infatti, per realizzare la lotteria degli scontrini bisogna intervenire sui registratori di cassa e anche in questo caso è l’esercente che già non sa come pagare bollette, luce, acqua e affitto a doversi accollare l’onere della spesa dell’adeguamento del registratore di cassa. Noi abbiamo parlato anche con i nostri associati e diverse persone, un po’ per difficoltà economiche un po’ per tempistiche non sono ancora pronte. Alcuni hanno proprio intenzione di non aderire alla lotteria degli scontrini. Come sempre, su delle disposizioni dello Stato, chi ne fa le spese, sono gli esercenti e riterrei giusto è opportuno che, se lo Stato mi obbliga a fare una cosa, si impegni anche sotto il profilo economico a pagare gli adeguamenti. Ripeto secondo me in questo momento andrebbero aiutate le imprese e non aggiungere un ulteriore costo. In questo modo si creerà un ulteriore squilibrio tra i piccoli negozi e la grande distribuzione che sicuramente non avrà problemi a aderire alla lotteria degli scontrini in quanto per loro è solo una goccia del mare mentre per i piccoli esercenti e attività di vicinato è un ulteriore mazzata che viene inferta”, ha sottolineato
Luca Sardelli, presidente Confesercenti Valdera, come riporta QuiNewsValdera.

cdn/AGIMEG