“Prima di magnifiche lotterie degli scontrini suggerisco al nostro Governo di risolvere i problemi di connettività del paese. In Lunigiana non funziona ancora internet”. E’ quanto dichiarato da Paolo Bedini, presidente di Cna Massa-Carrara, in merito all’avvio della lotteria degli scontrini. “Se vuoi eliminare coni d’ombra e tracciare i pagamenti hai un solo modo: rendere detraibile tutto. Personalmente non mi piace l’approccio del gioco. Ciò nonostante i tempi sono sbagliati. Il paese ha bisogno di una politica fiscale attualizzata. Prima metti in condizione le imprese, anche quelle che vivono nei piccoli paesi e borghi, di poter avere internet e far effettuare i pagamenti elettronici, poi fai la lotteria. La soluzione visti anche i problemi di sopravvivenza delle imprese, era rimandare il sistema della lotteria di un anno. Ma come sempre si parte dalla fine e non dall’inizio”, ha concluso.
“In Veneto più della metà degli esercizi commerciali non è pronta”, ha detto Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto riguardo la lotteria degli scontrini. “Per aggiornare i registratori telematici e acquistare il lettore ottico che “vede” il codice lotteria, un esercente deve spendere mediamente 300 euro. Un costo esagerato e un onere di cui, in questo momento, non se ne sentiva il bisogno. Il commercio versa in una situazione di grave crisi e molte aziende stanno lottando per sopravvivere: in particolare per i pubblici esercizi, che nell’ultimo anno hanno dovuto tenere chiuso 160 giorni, senza incassi, ma a parità di costi fissi, dover far fronte a un altro balzello è del tutto fuori luogo. I costi superano i benefici e le priorità sono ben altre. Lo ribadiamo: servono contributi immediati e adeguati, calcolati sulle perdite del fatturato annuo. Poi, se si vuole andare verso la moneta elettronica, non si può non ricordare che è necessario azzerare le commissioni“, ha concluso.
Esprime perplessità anche Confcommercio Imprese per l’Italia-Province di Lucca e Massa Carrara: “Purtroppo questa iniziativa parte in un momento sbagliato, perché le spese di attivazione per gli imprenditori superano i benefici e i negozi non hanno avuto il tempo per adeguarsi. Alla data dello scorso 20 dicembre – dati di Confcommercio Toscana – su un 1,4 milioni di registratori telematici installati per la trasmissione telematica dei corrispettivi, solo 700 mila erano stati aggiornati per poter far partecipare i consumatori alla lotteria. In sostanza, dunque, la metà. C’è poi il problema dei costi; per aggiornare i registratori telematici ed acquistare il lettore ottico, necessario per la lettura del codice lotteria, un esercente spende in media 300 euro. Una cifra esagerata e inopportuna, in una fase estremamente difficile in cui molti commercianti hanno notevoli difficoltà finanziarie a causa della crisi economica dovuta alla pandemia in corso. Ben vengano insomma iniziative mirate a incentivare la ripresa dei consumi, ma tali iniziative non devono e non possono avere ulteriori ricadute sulle spalle degli imprenditori, già costretti a fronteggiare ogni giorno una situazione senza precedenti che mette a repentaglio la sopravvivenza delle rispettive aziende”, conclude.
“Contrariamente a questo Governo, il commercio è una cosa seria, e la trovata della lotteria degli scontrini, in questo preciso momento storico, è una vera e propria indecenza”. E’ il commento del direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “L’evasione fiscale, che in realtà si muove soprattutto con l’elusione e la moneta virtuale, è solo un pretesto per imbastire tutto questo baraccone in piena pandemia. I commercianti stanno lavorando in condizioni difficilissime, alla prese con chiusure, restrizioni, protocolli, consumi in picchiata, e invece di semplificare loro la vita, si decide di aggravare ulteriormente le loro condizioni di lavoro. Ripeto, tutto questo è indecente”. “Intanto c’è un ulteriore aggravio di costi per i commercianti costretti loro malgrado a spendere centinaia e centinaia di euro per adeguare i loro software e registratori di cassa al sistema lotteria. Proprio a causa della lotteria, si genera un inevitabile rallentamento delle operazioni di pagamento e di smaltimento della clientela, in evidente contrasto con le norme anti-pandemiche, che invitano invitano i clienti ad uscire velocemente dagli esercizi commerciali. Inoltre, contrariamente a quanto avviene con il contante, le commissioni bancarie in ogni transazione vanno ad erodere quanto è stato incassato, generando una ulteriore perdita economica per il venditore. Insomma, questa lotteria è un nuovo affronto al commercio, agli imprenditori e persino ad alcune categorie sociali, come gli anziani, per i quali il contante è un metodo di pagamento imprescindibile”, ha aggiunto. “D’altronde, è la stessa BCE ad aver ricordato come il contante è sempre disponibile, rapido e agevola il controllo della spesa e rappresenta l’unico mezzo di pagamento che non consente legalmente di imporre tariffe per il suo utilizzo. Non c’è niente di buono da aspettarsi da questa politica senza vergogna che gioca con il lavoro, la dignità e il futuro di milioni di imprenditori, arrivando ad autorizzare persino la delazione all’Agenzia delle Entrate e la messa all’indice di quei commercianti che liberamente volessero non aderire”, ha concluso.
“Non siamo contrari alle novità soprattutto se nell’ottica di combattere l’evasione e rilanciare i consumi. Ma devono essere introdotte al momento e nei modi opportuni, altrimenti finiscono per costituire l’ennesimo balzello a carico delle imprese in un momento come questo, in cui si fa fatica ad arrivare in fondo alla giornata”, ha affermato Confartigianato toscana. cdn/AGIMEG