In questi giorni si fa un gran parlare della Lotteria degli Scontrini. Si tratta di una iniziativa del Governo per combattere l’evasione fiscale. Dal 1° dicembre è possibile richiedere il proprio codice di partecipazione da mostrare agli esercenti al momento dell’acquisto. Una manovra voluta dal governo per aumentare le transazioni tracciabili e disincentivare i pagamenti in contanti. In pratica chi paga in contanti non potrà partecipare alla Lotteria, mentre sono validi pagamenti con bancomat o carta di credito. Sul sito www.lotteriadegliscontrini.gov.it è possibile richiedere il proprio codice. Completata la procedura l’utente ottiene il codice a barre da conservare sullo smartphone e che potrà essere presentato alla cassa solo per i pagamenti elettronici. Da gennaio, gli esercenti saranno abilitati alla trasmissione telematica degli scontrini che sarà ricevuta direttamente all’Agenzia delle Entrate. I dati della giocata saranno trasformati in un biglietto «virtuale». Ogni euro speso sarà un biglietto, con un massimo di 1000 biglietti per singolo acquisto. Una volta fatte le estrazioni l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli comunicherà le vincite via pec o raccomandata. La notizia sarà anticipa con un sms a chi si sarà registrato lasciando anche il numero di telefono. Le estrazioni avverranno di giovedì a partire dal 14 gennaio.
Ma risale a 22 anni fa l’idea della Lotteria degli scontrini
Sul Corriere della Sera del 28 gennaio 1998 venne pubblicato un articolo dal titolo: SCONTRINO “GRATTA E VINCI” CONTRO IL EVASORI FISCALI. Si trattava di un articolo che prendeva spunto dal brevetto di due giovani romani, studiato proprio per combattere l’evasione fiscale. In pratica si trattava dell’idea di trasformare gli scontrini emessi dai registratori di cassa in lotteria istantanee, in pratica un Gratta e Vinci.
ECCO L’ARTICOLO INTEGRALE DEL CORRIERE DELLA SERA DEL 28 GENNAIO 1998